Faida di Scampia, ricostruiti due omicidi Nuovo arresto per i boss della mattanza: sono capi e killer di due clan in lotta


Altri due omicidi ricostruiti. Un nuovo pezzo dell’ultima faida di Scampia che si traduce in atto d’accusa per capi e gregari di uno dei due clan che si sono fatti la guerra tra il 2011 e il 2013.
Sulla scorta delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha accusato otto persone dei reati – contestati a vario titolo – di omicidi, lesioni personali aggravate, e detenzione e porto illegale di armi e munizioni e bombe a mano. Si tratta di Arcangelo Abbinante, Salvatore Baldassarre, Ciro Barretta, Antonio Bastone, Raffaele Mincione, Giuseppe Montanera, Pietro Polverino e Anna Marsilio, tutte destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale e notificata dai carabinieri. Gli indagati sono personaggi appartenenti agli Abbinante (del cartello Abete-Abbinante-Notturno) e della Vanella Grassi, le due fazioni all’epoca in lotta.

Gli omicidi ricostruiti sono, invece, quelli di Rosario Tripicchio, ucciso il 5 gennaio 2012 a Giugliano e di Roberto Ursillo, assassinato a Chiaiano il 17 settembre del 2012. Tripichio era stato luogotenente di Antonio Bastone e si era successivamente “girato”. Bastone aveva quindi istigato Arcangelo Abbinante all’omicidio di Tripicchio per vendicarsi del fatto che durante la sua detenzione era stato esautorato dalla gestione degli affari. I sicari (Arcangelo Abbinnate e Salvatore Baldassarre) venuti a conoscenza della casa nella quale si era nascosto Tripicchio si misero appostati all’esterno e lo uccisero a colpi d’arma da fuoco mentre saliva su una vettura. Roberto Ursillo, parente e affiliato ad Antonio Bastone, fu ucciso da un commando della Vanella Grassi. È emerso che la sua morte fu decisa dai componenti del lotto G, in particolare dal reggente Ciro Barretta, per dare una risposta armata al clan contrapposto. I killer lo seguirono nel traffico mentre era alla guida di una vettura e dopo averlo affiancato lo crivellarono di colpi. Pochi giorni dopo, il 22 settembre 2012, gli Abete-Abbinante-Notturno pianificarono l’omicidio di Ciro Barretta, l’uomo che aveva preso il controllo del lotto G dopo aver cacciato il ras Antonio Bastone e i suoi familiari. L’omicidio venne chiesto da Bastone ad Arcangelo Abbinante e Giuseppe Montanera. I 2 lo pianificarono. Con tale eliminazione gli Abete-Abbinante-Notturno volevano riconquistare la lucrosa piazza di spaccio e dare un segnale di forza alla Vanella Grassi. Il commando era composto da Arcangelo Abbinante, Giuseppe Montanera e Salvatore Baldassarre che attesero il via libera di Anna Ursillo, la madre di Bastone abitante in uno dei complessi del lotto G. La donna appostata al balcone doveva fare da “specchiettista”. Il commando ebbe il via con un sms dalla Ursillo. I killer erano armati di pistole e di un fucile mitragliatore Kalashnikov. Abbinante era camuffato con una parrucca da donna ed entrò nel Lotto G senza essere riconosciuto fino a fermarsi vicino all’obiettivo. Barretta intuì cosa gli stava succedendo e si diede alla fuga. Lo salvò l’inceppamento del Kalashnikov, circostanza che gli permise di guadagnare metri preziosi e salvarsi, nonostante i colpi sparati contro di lui che aveva rimesso in funzione l’ak47. Fatta luce anche su due inquietanti episodi: il lancio di alcune bombe a mano da parte degli Abete-Abbinante-Notturno il 15 dicembre 2012: la prima fu lanciata in un cortile delle case celesti, un complesso di edilizia popolare al confine con Secondigliano, non esplose per un malfunzionamento; la seconda bomba a mano venne lanciata poco dopo nel cortile del Lotto G e il suo scoppio provocò il ferimento di 2 minorenni ed il danneggiamento di 9 auto. Con queste azioni gli Abete-Abbinante-Notturno volevano mostrare in maniera plateale agli avversari, e soprattutto a Barretta, la loro forza e superiorità militare. Ma il lancio della bomba in pieno pomeriggio aveva sfiorato la strage e ciò fece venire meno il sostegno dei gruppi di Scampia e ne decretò la sconfitta dal punto di vista militare.

giovedì, 1 Febbraio 2018 - 15:52
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