Mancano le chiavi del gabbiotto
per far entrare l’imputato detenuto,
a Torre Annunziata si blocca il processo

Tribunale Torre Annunziata
di Dario Striano
 «Dobbiamo attendere un attimo per il rinvio dell’udienza perché la scorta ha problemi a portare su l’imputato. Non riescono a trovare le chiavi della cella». Accade anche questo al Tribunale di Torre Annunziata. Che la polizia giudiziaria non riesca a trovare le chiavi per permettere all’imputato di assistere al suo processo. Una circostanza ‘denunciata’ ieri mattina dal presidente di collegio Federica De Maio durante il procedimento che vede imputate 6 persone, accusate a vario titolo di essere coinvolte in un presunto giro di prostituzione nell’entroterra napoletano. «Oltre ai tanti problemi che ci sono, ci mancava solo questo», ha aggiunto con amarezza il giudice. Accade nel tribunale di frontiera della provincia di Napoli, dove piove all’esterno delle aule di giustizia, nei corridoi della struttura di corso Umberto I. Tribunale che opera in una una zona delicata: un mandamento di 22 comuni dell’entroterra vesuviano e della fascia costiera a sud del capoluogo, con città molto grandi e densamente popolate, come Torre del Greco o la stessa cittadina oplontina, e una situazione diffusa di crimini sia organizzati che comuni. Ieri mattina il collegio giudicante ha dovuto aspettare diversi minuti prima di poter disporre ufficialmente il rinvio dell’udienza alla metà di giugno. Nell’attesa che polizia e personale riuscissero a ritrovare le chiavi della cella nell’aula ‘Giancarlo Siani’, il tribunale ha anche dichiarato aperto il dibattimento di un altro procedimento per «non far attendere per troppo tempo» avvocati e pubblico ministero. Soltanto dopo 20 minuti Yanakiev Sashko è stato portato in aula e il presidente De Maio ha potuto comunicare e scrivere a verbale la data del rinvio. Assieme a Sashko, bulgaro di 49 anni difeso dall’avvocato del foro di Avellino Rolando Iorio, sono imputate nel processo altre 5 persone ritenute responsabili di un giro di prostituzione tra Striano, San Giuseppe vesuviano e Palma Campania: un ricco business scoperto dagli inquirenti nel 2012, subito dopo la morte di una donna ucraina 27enne, uccisa in estate a coltellate. (L’ARTICOLO PROSEGUE…)

martedì, 20 Marzo 2018 - 09:14
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