Il Napoli e la lotta all’ultimo respiro Miracolo della banda Sarri: nessun fallimento, solo applausi

di Renato Cavallo

Cari tifosi del Napoli, decidetevi. O si sostiene la squadra fino alla fine, della partita come del campionato, o niente. Andate a rileggere i vostri commenti lasciati sui social fino al 44° del secondo tempo della partita contro il Chievo. Ho visto dei cambi di casacca, che manco l’ala moderata del Parlamento. Si è detto di tutto un po’, o meglio: tutto e il contrario di tutto. Dai limiti di Sarri, alla stanchezza dei vari Insigne, Mertens, all’ever green “tutta colpa del pappone”. Già, tra i colpevoli lui non manca mai. Poi, il rincalzo Diawara, maglia numero 42, te la piazza nell’incrocio dei pali con il tiro a giro che a Insigne riesce poco e diventa il nuovo fenomeno. Fino al prossimo errore, of course. Da settimane sto sostenendo che il Napoli non vincerà lo scudetto. Quel gol di Dybala dopo 95 minuti di nulla contro la Lazio, seguito dalla sconfitta con la Roma che al San Paolo ha rimediato con due tiri quattro gol e il Var con la spina staccata, guarda caso sempre a favore dei bianconeri, sono segnali oserei dire divini. Ciò non significa che bisogna gettare l’Insigne con l’acqua sporca. A questi ragazzi solo complimenti. Non si abbandona lo stadio prima del triplice fischio, come degli interisti qualsiasi. La zona Mazzarri è recente, non dovreste averla dimenticata. Capisco che non siamo più primi, così come capisco che sarebbe stato meglio andare a Torino con 4 punti di vantaggio. Giudicare fallimentare questo campionato, in caso di mancata vittoria dello scudetto, dimostra immaturità. A inizio campionato gli azzurri erano dati dietro Roma, Inter e Milan. Adesso impugnate un binocolo e provate a scorgerle in classifica. La Juve è la Juve, non pensateci. Il Var non funziona con loro, Higuain e Dybala svengono e si tuffano a seconda di come si mette la partita. Lo scudetto non lo vincerà, il Napoli. Ma è la squadra che gioca meglio, l’unica che oltre al San Paolo riempie gli stadi avversari per l’estetica del suo gioco e per questo va applaudita e sostenuta fino alla fine. Accontentatevi della bellezza sarrista. Godete dell’invidia bianconera, che c’è ed è tanta. E soprattutto, pensate all’imbarazzo della signora Buffon per la figuraccia rimediata in collegamento con il nostro “Comandante”. Impagabile.

lunedì, 9 Aprile 2018 - 09:07
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