Bari, la cronaca della Giustizia umiliata: una tenda presa d’assalto da animali Esasperazione alle stelle, oggi il vertice

di Manuela Galletta

Accampati come i terremotati. Umiliati nell’esercizio della loro professione. Abbandonati dalle istituzioni politiche che tacciono da giorni. E, adesso, pure costretti a subire gli scherzi della natura.
Il quarto giorno di cronaca sulla Giustizia umiliata a Bari è un racconto che fa cadere le braccia. Una delle tre tende montate sabato scorso dalla Protezione civile regionale nell’area antistante l’ormai sgomberato (per inabilità) Palagiustizia è inutilizzabile. Stamattina, quando giudici e avvocati sono entrati in quella che è diventata una delle aule utili alla celebrazione delle udienze hanno trovato peli e impronte sulle sedie, nonché qualche frammento di unghie. Per non parlare del cattivo odore. L’aula 1, tra l’altro la più grande delle tre, è stata così chiusa in attesa dell’arrivo degli addetti alle pulizie del Tribunale. Una vergogna senza fine. Che accresce la rabbia per le condizioni ai limiti della sopportazione in cui avvocati, magistrati e personale amministrativo stanno cercando di mandare avanti la macchina della Giustizia. In via Nazariantz, dove la Giustizia è umiliata, l’aria è irrespirabile e piena di insetti. La situazione dell’edilizia giudiziaria barese in attesa di soluzione sarà oggetto in mattinata di una riunione convocata in Prefettura su richiesta del sindaco di Bari, Antonio Decaro, il quale insiste perché si dichiari lo stato di emergenza, con il dipartimento di Protezione civile nazionale.

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giovedì, 31 Maggio 2018 - 13:10
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