Contributi sommersi, è battaglia legale Gli avvocati battono l’Inps in tribunale: le sentenze di Genova e Palermo

di Dario Striano

Da un lato c’è l’Inps e la sua irruente “Operazione Poseidone”, sul versante opposto c’è però un esercito agguerrito di professionisti, perlopiù avvocati e commercialisti, che lotta contro l’azione di recupero di contributi sommersi, legati alla gestione separata, avviata nel 2011 dall’Istituto nazionale di previdenza sociale dopo l’accorpamento dell’Inpdap. Nel mezzo però c’è la Giustizia. E ci sono le sentenze. E le ultime danno ragione ai professionisti.

Le sentenze di Genova e Palermo
Secondo le sezioni Lavoro delle Corti d’Appello di Genova e Palermo, «l’avvocato non è tenuto al pagamento delle somme in favore della gestione separata dell’Inps». Una notizia che è stata accolta con grande soddisfazione dalle toghe di tutta Italia, appena due mesi fa riunitesi in una giornata di protesta e mobilitazione all’esterno dei tribunali di tutta la Penisola. Un’iniziativa a cui aveva deciso di partecipare anche l’Organismo Congressuale Forense, che oggi, alla luce delle ultime sentenze, esprime soddisfazione per le decisioni delle due Corti e rivolge un appello al nuovo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, perché «alla luce delle nuove pronunce, intervenga nella direzione più volte auspicata». «In quella battaglia – scrive in una nota l’Ocf – che da mesi stiamo portando avanti per bloccare l’operazione Poseidone che rischia di mettere definitivamente in ginocchio migliaia di giovani colleghi, già in grosse difficoltà».

L’operazione Poseidone: effetti sui giovani avvocati
Già, perché tutta la vicenda processuale ha infatti avuto origine dalla cosiddetta “operazione Poseidone”, una manovra promossa dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate nel 2011 con l’obiettivo di recuperare dei contributi “sommersi”, attraverso l’iscrizione d’ufficio alla gestione separata dei professionisti iscritti a un albo ma non alla propria cassa previdenziale. Tradotto: si è tentata un’azione di recupero – di circa 6 milioni di euro -, nei riguardi degli avvocati. E perché proprio nei loro confronti? Perché prima del 2011 l’iscrizione alla Cassa forense per i legali non era obbligatoria sotto una soglia minima di reddito. Da qui, l’invio di circa 65 mila cartelle di pagamento, a carico soprattutto dei giovani professionisti, quelli di età compresa tra i 30 e i 40 anni e con un reddito inferiore ai 5mila euro l’anno, che ad un tratto si sono visti recapitare cartelle esattoriali che vanno dai 2mila e 500 fino anche ai 30mila euro.

Operazione Minerva: le prime vittorie
Richieste di pagamento – definite «ingiuste» dalle toghe – che hanno portato alla cosiddetta “contro-operazione Minerva” – dal nome della Dea pagana della Sapienza, ma anche della Giustizia -: una pioggia di cause e ricorsi da parte dei professionisti, inizialmente accolti favorevolmente anche dalla magistratura, «con numerose sentenze di primo e secondo grado – spiegò ai nostri taccuini l’avvocato Maria Rosaria Giarritiello durante lo sciopero del 15 aprile dinanzi al tribunale di Napoli – che hanno dato ragione ai liberi professionisti». «Oltre 250 sentenze favorevoli nel 2016 – sottolineò poi l’Organismo Congressuale Forense – relative a ricorsi proposti da soli avvocati» che però sono state rese vane da 4 sentenze emanate dalla Cassazione a dicembre 2017. Quattro dispositivi che avevano provocato la rivolte delle toghe alla metà di aprile scorso. Oggi però il morale è diverso. Le sentenze del 23 aprile della Corte d’Appello di Genova e quelle della Corte d’Appello di Palermo hanno ribaltato la situazione. Ora, sul fronte della giurisprudenza, «servirà una pronuncia di Cassazione che faccia chiarezza» – ha spiegato Vito Vannucci del “Consiglio nazionale forense” – anche se «la questione a livello normativo ha ricevuto una parziale soluzione grazie alla legge che consente il cumulo gratuito di ogni contributo pensionistico, con la possibilità dunque di cumulare gli eventuali contributi chiesti dall’Inps con quelli di Cassa forense».

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venerdì, 8 Giugno 2018 - 11:34
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