Baby gang, un nuovo modello investigativo Nuclei speciali di polizia e carabinieri Melillo: «Allerta massima ai social»

Giovanni Melillo (foto Kontrolab)

Baby gang, c’è un nuovo modello investigativo per fermare il fenomeno. Una nuova arma nata dalla sinergia tra polizia, carabinieri, procura della Repubblica, procura dei Minori, Direzione Distrettuale Antimafia e Direzione Centrale Anticrimine. Il progetto presentato ieri mattina è destinato ad essere introdotto successivamente anche in altre realtà della Penisola. «E’ stato – ha spiegato il procuratore della Repubblica di Napoli, Giuseppe Melillo – pensato e condiviso con l’ex ministro degli Interni, Marco Minniti. Vedrà in campo nuove unità d’investigazione, dislocate all’interno della Squadra Mobile della Questura di Napoli e nel Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri». Il nuovo approccio investigativo terrà in grande considerazione i social network perché, ha spiegato Melillo, «è necessario aggiornarsi davanti a un fenomeno vecchio di 50 anni ma di grande allarme sociale a cui abbiamo dato e daremo ancora risposte ma in maniera più efficace e condivisa». All’incontro ha preso parte anche il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minori, Maria de Luzenberger: «La nuova struttura sarà anche un punto di riferimento per migliorare la prevenzione, per cogliere segnali precursori di devianza prima che si tramutino in un eventi delittuosi».

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mercoledì, 20 Giugno 2018 - 16:40
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