Palagiustizia di Bari, l’ombra della mafia su immobile per gli uffici sfollati. Bagarre alla Camera: Pd e Fi contro i grillini al grido di ‘Onestà’

Per quasi un mese a Bari la Giustizia penale è stata amministrata nelle tende

Nel giorno in cui alla Camera dei deputati si deve esaminare il decreto legge sul Palagiustizia di Bari, in Assemblea succede di tutto. Succede che il Partito democratico scopre una baldanza grillina e inizia ad urlare in coro «Onestà! Onestà!» all’indirizzo della maggioranza giallo-verde. E’ il ribaltamento dei ruoli, con i Cinque Stelle chiamati a vestire panni istituzionali e il Pd impegnato a fare ‘caciara’ e rispolverare un motto che aveva il copyright pentastellato. La bagarre scoppia subito dopo l’intervento di Alessia Morani, che chiede che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede riferisse sulla scelta della sede provvisoria del Palagiustizia di Bari, caduta su un immobile che, secondo quanto scrive “La Repubblica”, sarebbe di proprietà di un privato sospettato di aver prestato denaro ad organizzazioni criminali mafiose. Giulia Sarti, presidente della commissione Giustizia, prova a rasserenare gli animi, non senza però lanciare una bordata al Pd: «Sono sicura che il ministro saprà assumere le sue decisioni con una assunzione di responsabilità’ diversa da chi fino ad ora se ne era sempre fregato», dice sostenendo che Bonafede «ha applicato la legge vigente». Un atteggiamento quello di Sarti, condannato da David Ermini (Pd): «Ha parlato l’avvocato difensore di Bonafede. Altro che presidente della Commissione. Vergognoso». Pochi minuti e anche Forza Italia si associa al grido di ‘Onestà! Onestà’ ma lo fa con un twitter scritto sul gruppo di Forza Italia della Camera dei Deputati. E così le pattuglie di Forza Italia e Pd, cui si uniscono anche quelli i Fratelli d’Italia, si trovano compatte nel chiedere la sospensione del decreto legge, richiesta che però non trova accoglimento da parte di Roberto Fico. La tensione si taglia a fette. Forza Italia annuncia l’ostruzionismo. Pierantonio Zanettin dice che «dopo quello che e’ successo il nostro atteggiamento non puo’ restare remissivo», ed anticipa la sua iscrizione a parlare a tutti gli emendamenti sul testo.Le opposizioni si spingono fino ad ipotizzare una mozione di sfiducia individuale al Guardasigilli se Bonafede non si presenterà rapidamente in aula a chiarire a chi come e quanto saranno pagati dallo Stato i nuovi affitti. (Gli approfondimenti sul quotidiano digitale, disponibile solo su abbonamento. Acquistare il giornale è facile; leggerlo ancora di più. Si legge da cellulare, tablet e pc. Contatta la redazione o accedi alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’)

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giovedì, 12 Luglio 2018 - 17:15
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