Rifiuti, il rogo di Caivano fa ancora paura: incendio non domato. Sul posto anche il sottosegretario Vincenzo Spadafora

L'incendio a Pascarola, località di Caivano
di Danio Gaeta

Le fiamme sono ancora vive. L’aria è ancora irrespirabile. Il rogo nel cento di stoccaggio rifiuti differenziati di Caivano non è spento del tutto. Sul posto poche ore fa è arrivato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora.
L’incendio si è sviluppato nella mattinata di ieri, 25 luglio. Questa volta a bruciare è il deposito della ditta ‘Di Gennaro’ di Pascarola a Caivano, società che si occupa di recupero di rifiuti, comprese carta e plastica. Sul posto sono intervenuti i pompieri per spegnere le fiamme e  i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli. Quanto avvenuto a Caivano ricorda molto quello che si è verificato a San Vitaliano a inizio mese quando ad andare in fiamme fu il deposito della ditta Ambiente Spa. Al momento gli investigatori non parlano di collegamenti, ma i due episodi sono inquietanti. A cui si aggiunge anche il caso di Battipaglia. Negli ultimi tre anni nel Paese ci sono stati circa 300 incendi in impianti di gestione e stoccaggio dei rifiuti. Un lungo elenco di roghi neri e sospetti, che mettono a rischio la salute dei cittadini e fanno male anche ad ambiente e buona economia. «Sull’incendio di Caivano ho allertato l’assessore regionale all’ambiente Fulvio Bonavitacola e l’Arpac, che si è già recato sul posto – ha spiegato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – il rischio di un nuovo disastro ambientale è altissimo, così come e anche la possibilità che si tratti di un incendio di natura dolosa. Per questo chiediamo subito alla magistratura di intervenire per capire cosa può aver generato un simili rogo che ha generato una colonna di fumo altissimo e nero che rende l’aria irrespirabile a distanza di chilometri». «Mentre il medico studia il malato muore. Il governo intervenga subito con un decalogo per tutelare la salute di un milione di abitanti e con misure straordinarie per garantire sistemi automatici di allerta e spegnimento degli incendi negli impianti che trattano rifiuti». Così il deputato e coordinatore FI della città metropolitana di Napoli, Paolo Russo, ha commentato il rogo nell’impianto di Caivano. «Sono le stesse richieste fatte – aggiunge Russo – all’indomani del rogo di San Vitaliano ma la mia interrogazione parlamentare resta ancora senza una risposta». «Se si facessero meno annunci e più fatti – conclude il deputato – forse correremmo tutti meno rischi. Si era addirittura parlato di presidiare militarmente gli impianti ma intanto non abbiamo nemmeno ricevuto indicazioni su cosa fare quando il fumo annerisce il cielo ed i nostri polmoni». Intanto proprio ieri è arrivata una prima risposta dal Parlamento: via libera all’unanimità, in commissione Ambiente del Senato, alla proposta di legge per istituire anche in questa legislatura una commissione d’inchiesta sui rifiuti. «Tutti i gruppi politici hanno inteso far partire immediatamente questa importante commissione – ha spiegato la presidente della Commissione Ambiente al Senato, Vilma Moronese (M5s) – Purtroppo mentre stavamo votando ci giungeva la notizia dell’ennesimo incendio ad un sito di stoccaggio di rifiuti, a Caivano in località Pascarola, al confine tra il Napoletano e il Casertano. La commissione che abbiamo istituito in questa legislatura all’articolo 1 alla lettera i) ha il compito specifico di “indagare sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi e su altre condotte illecite riguardanti gli impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti ovvero i siti abusivi di discarica. Speriamo che presto e con l’aiuto di tutti riusciremo a porre fine a questo terribile strazio e a punire i responsabili dell’avvelenamento dei nostri territori o anche chi non fa il proprio dovere in termini di controlli e sicurezza», ha concluso.

giovedì, 26 Luglio 2018 - 12:23
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