Funerali di Stato a Genova, Bagnasco: «Nessuna giustizia potrà cancellare la tragedia, ma adesso è l’ora della vicinanza»


«Sappiamo che qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire». E’ un’omelia accorata quella dell’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, ai funerali di Stato per sole 18 delle vittime accertate del crollo del ponte Morandi di Genova. «L’iniziale incredulità e poi la dimensione crescente della catastrofe, lo smarrimento generale, il tumulto dei sentimenti, i perché incalzanti- continua – ci hanno fatto toccare ancora una volta e in maniera brutale l’inesorabile fragilità della condizione umana. Ma proprio dentro a questa esperienza, che tutti in qualche modo ha toccato, si intravvede un filo di luce. Quanto più ci scopriamo deboli ed esposti, tanto più sentiamo che i legami umani ci sono necessari: sono il tessuto non solo della famiglia e dell’amicizia, ma anche di una società che si dichiara civile».
Ma dopo la tragedia «è l’ora della grande vicinanza. Siamo certi che nel cuore di ognuno stia crescendo per Genova un amore ancora più grande, convinto che essa lo merita, che non può essere dimenticata da nessuno, e che la sua vocazione è scritta nella sua storia di laboriosità e di tenacia, oltre che nella sua posizione di porta fra il mare e il continente». E allora per il futuro non resta che avere fede, stringersi gli uni agli altri. Solo così «potremo rinnovare la fiducia reciproca e consolidare la vicinanza di queste ore. Potremo costruire ponti nuovi – e camminare insieme».

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sabato, 18 Agosto 2018 - 12:15
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