Dl sicurezza, il decreto passa al Senato: ma è crisi nei Cinque Stelle, 5 grillini non votano per protesta e scatta l’inquisizione

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di Laura Nazzari

Alla fine il ‘dl sicurezza’, fortemente voluto dalla Lega passa. Passa al Senato con 163 voti a favore su su 241 votanti (quorum era a 112). Tuttavia, se Matteo Salvini tira un sospiro di sollievo dopo le minacce di ieri arrivate dai Cinque Stelle («se non c’è l’ok del Carroccio alla riforma della prescrizione, facciamo saltare il dl sicurezza», era il senso dell’ultimatum), ai grillini s’è presentata una nuova gatta da pelare. Cinque dei suoi senatori non si sono presentati in aula per votare la fiducia, questo per manifestazione la loro contrarietà rispetto al decreto targato Lega: si tratta di Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Matteo Mantero, Elena Fattori e Virginia La Mura.

I Cinque Stelle aprono un’istruttoria contro i ‘dissidenti’
Risultato: i vertici del Movimento Cinque Stelle non hanno gradito questa presa di posizione e in men che non si dica hanno deciso di aprire un’istruttoria sui ‘dissidenti’. «In qualità di capogruppo ho segnalato ai probiviri il comportamento tenuto in Aula dai senatori Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura, che hanno avviato un’istruttoria nei loro confronti», ha affermato il capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli. «Si tratta di un comportamento particolarmente grave visto che – aggiunge Patuanelli – si trattava di un voto di fiducia al Governo». Per la serie: all’interno del Movimento Cinque Stelle è vietato avere idee personali che vanno contro la linea del partito. La ‘crisi’ interna ai Cinque Stelle per via di questo matrimonio di governo forzato, dunque, esplode in tutta la sua violenza. Avvisaglie si erano già registrate nei mesi scorsi, con le dimissioni, a livello locale, di alcuni esponenti dei grillini.

La Mura, la grillina dissidente che vota contro il ‘suo’ Governo: 
«Questo decreto non mi appartiene, crea repressione e rischi sociali»
Ma ad esplicitare i mal di pancia che nei grillini esistono ci pensa proprio uno dei dissidenti, Virginia La Mura, che su Facebook spiega bene cosa l’ha spinta a non accordare la fiducia al Governo smarcandosi dal suo partito: «Sono uscita dall’aula perché io ho fiducia nell’azione di questo governo, ma non potevo dare il mio voto al decreto Sicurezza. E se mi si vuole costringere a votare un decreto attraverso la fiducia non posso far altro che uscire dall’aula. I contenuti di questo decreto non sono presenti nel programma del M5S e non sono presenti nel contratto di governo. Io non voglio la guerra, non voglio la guerra contro nessuno e in nessun campo. Sono uscita dall’aula perché ho fiducia in questo governo, ma non potevo dare il mio voto a questo decreto. E sono in pace con me stessa». E, ancora, «Sono convinta che questo governo possa portare avanti nel migliore dei modi le istanze dei cittadini. Ma questo dl non mi appartiene. Questo dl che chiamiamo “sicurezza” in realtà crea repressione e maggiori rischi sociali: con l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari avremo migliaia di nuovi migranti irregolari senza alcuna tutela e senza alcuna possibilità di integrazione».

Chi ha votato a favore o contro, ad eccezione della maggioranza di Governo
Tornando al voto: hanno dato il via libera (al di fuori della maggioranza) Riccardo Antonio Merlo e Adriano Cario, eletti all’estero, e l’ex pentastellato Maurizio Buccarella; tutti e tre avevano già votato la fiducia al governo Conte a giugno. Mentre si e’ astenuto l’altro fuoriuscito M5s che aveva dato la sua fiducia all’esecutivo al suo insediamento, Carlo Martelli (facendo salire i voti a favore a 171). Divise le opposizioni. Pd, Leu e Svp hanno votato contro il decreto, Fratelli d’Italia si è astenuta; Forza Italia non ha partecipato al voto.

Salvini esulta su twitter
Alla fine Matteo Salvini esulta su Twitter: «Decreto Sicurezza e immigrazione, ore 12.19, il Senato approva. Decreto Salvini, giornata storica». E sottolinea che quello votato «è un provvedimento che porta più Sicurezza, risparmio, soldi alle forze dell’ordine, più poteri ai sindaci, più telecamere, la pistola elettrica alla polizia locale, quindi sicuramente passera’ alla Camera». Adesso però è arrivato il momento di affrontare la grana ‘prescrizione’.

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mercoledì, 7 Novembre 2018 - 14:14
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