Suicidio assistito in Svizzera, accompagnò l’amico alla stazione per raggiungere la clinica: caso archiviato dal gip

Tribunale Giustizia

Aveva accompagnato in auto un amico alla frontiera con la Svizzera perché l’uomo, ammalato di una grave depressione, intendeva, come poi fece, togliersi la vita in una clinica elvetica. Il suo contributo è però stato minimo e il suo apporto non è stato determinante nella scelta del suicida. Come riporta Il Giorno, il gip di Como ha archiviato, su richiesta del pm, la posizione dell’amico, indagato per istigazione al suicidio, al termine di una vicenda che ricorda quella di dj Fabo per la morte del quale è imputato il radicale Marco Cappato.

L’inchiesta per istigazione al suicidio era nata nel settembre del 2017, quando ai carabinieri di Erba (Como) era giunta una segnalazione da parte dei servizi sociali ai quali era arrivata una lettera dell’uomo, 62 anni, che nel frattempo aveva già portato a termine il suo progetto di suicidio assistito in un clinica Svizzera. Gli investigatori erano quindi risaliti all’amico che l’aveva accompagnato alla stazione di Chiasso. Il pm di Como Valentina Mondovi’ ha chiesto l’archiviazione in quanto il contributo dell’ amico era stato minimo e non aveva influito sulla decisione dell’uomo di finire i suoi giorni nella clinica elvetica. Argomentazioni accolte dal gip che ha disposto l’archiviazione del procedimento.

Leggi anche:
– 
‘Ndrangheta, mani sulla Sanità: 23 arresti
. Monopolio sul trasporto del sangue, ai domiciliari ex deputato centrodestra
– Ryanair e Wizz Air, il bagaglio a mano si paga ancora: Antitrust ignorata, scatta anche la denuncia in procura
– Tentano di sfuggire ad un posto di blocco dei carabinieri ma sbattono contro un palo: morti due 19enni nel Bolognese
– Imputati detenuti ammassati in gabbia e avvocati in piedi per quasi otto ore | Le disfunzioni del sistema Giustizia

lunedì, 12 Novembre 2018 - 12:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA