Rifiuti, Salvini fa infuriare i grillini:
«Un termovalorizzatore per provincia»
Di Maio e Costa replicano a muso duro

Salvini a Napoli l(foto Kontrolab)
di Laura Nazzari

I temi ‘caldi’ che tormentano Napoli, Matteo Salvini li affronta tutti. E per ognuno di loro presenta una soluzione con un unico comune denominatore: tolleranza zero, aumento delle pene e repressione. L’esatto opposto della ricetta della ‘felicità’, della tolleranza e dell’umanità che de Magistris va dispensando da tempo in città, ridotta allo sfascio, e che da pochi giorni si è messo ad esportare anche a Roma.

Nel giorno della visita a Napoli per presiedere la riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, il ministro dell’Interno lancia chiaramente la sua sfida al primo cittadino ‘arancione’. E promette: «Fin quando non vedrò risultati concreti non vedo risultati concreti tornerò a Napoli anche ogni mese, sono cocciuto». Ma, a furia di alzare il tiro, Salvini finisce con l’aprire un nuovo ‘scontro’ con gli alleati grillini. Sì, perché toccando affrontando lo spinoso tema dei rifiuti, il ministro dell’Interno provoca la reazione e il commento, di segno contrario al suo, del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del vicepremier Luigi Di Maio.

Salvini parte da una critica: «Non so cosa abbiano fatto gli amministratori locali e regionali negli ultimi decenni ma dal 2008 la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata. Non c’è programmazione, c’è incapacità e dico incapacità perché voglio essere ottimista. Se si volesse pensar male si potrebbe supporre che non si è fatto niente come termovalorizzatori e sistema di smaltimento perché qualcuno ha interesse che non si faccia niente». Vola verso un’affermazione forse un po’ troppo catastrofica, ma che ha comunque un fondamento di verità: «Tra qualche mese in Campania si rischia un’emergenza sanitaria e sociale a livello mondiale». E chiude con la sua soluzione: «Servono nuovi impianti e un termovalorizzatore per ogni provincia». Apriti cielo. Prima a ancora che a rispondere alla critica di Salvini siano il sindaco ‘arancione’ e il Governatore della Regione, Luigi Di Maio e Sergio Costa commentano il ‘piano’ di Salvini con toni polemici. «Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo», risponde a muso duro Di Maio.

Aggiunge il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: «Stiamo lavorando ogni giorno per portare l’Italia, e non solo la Terra dei Fuochi, fuori dall’ormai cronico ritardo nella gestione del ciclo dei rifiuti. Stiamo completamente ribaltando il paradigma economico, come anche prescritto nel contratto di governo. E’ l’impegno quotidiano del Ministero dell’Ambiente. Riduzione, riuso, recupero, riciclo, sono le quattro R che devono diventare un mantra per tutti – i rifiuti possono essere una risorsa: per l’ambiente e per l’economia. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive in un’epoca passata. E’ per questo che abbiamo creato una competenza apposita sull’economia circolare, è per questo che stiamo scrivendo le norme per regolamentare l’end of waste. Non possiamo permetterci di bruciare risorse economiche, e anche posti di lavoro, creando danni ambientali e alla salute. Come tantissimi imprenditori del settore hanno sottolineato, questa gestione virtuosa dei rifiuti è il futuro. Quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei Rifiuti è fallito».

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giovedì, 15 Novembre 2018 - 15:14
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