Ordine avvocati, a Torre Annunziata volano gli stracci: dopo il rinvio del voto, Nad valuta azioni contro lo stop alle elezioni

Torre Annunziata Tribunale

A Torre Annunziata volano gli stracci. Dopo la decisione del Consiglio dell’Ordine uscente di annullare le elezioni fissate per il 17,18 e 19 gennaio e di rinviarle a data da destinarsi, nel foro opolontino scoppiano le polemiche. E’ Nad (Nuova avvocatura democratica) ad alzare la voce e a contestare la decisione adottata. Le ragioni della protesta sono semplici: il Consiglio dell’Ordine ha affermato che il rinvio era necessario per consentire un sereno svolgimento delle elezioni, considerato che – a seguito della sentenza della Cassazione a sezioni unite, che non ha fatto altro che suggellare la Legge Falanga del 2016, e del successivo decreto ministeriale a firma di Alfonso Bonafede – dalla competizione sarebbero stati estromessi 14 candidati. Quattordici candidati che sono rimasti in lista nonostante la Cassazione, lo scorso 19 dicembre, li abbia di fatto dichiarati incandidabili, e che si sono resi conto di avere davanti un ostacolo insormontabile solo quando è arrivato il decreto ministeriale.

La scelta di non ritirarsi la spiega l’avvocato Gennaro Torrese in un comunicato: «La Cassazione è entrata a ‘gambe tese’ in un procedimento elettorale già avviato, con molte candidature già presentate e con la data del voto già fissata». Inoltre Torrese continua a mettere in discussione la sentenza della Cassazione a sezioni uniti chiamando in causa «molti docenti interpellati», i quali «espresso seri dubbi di costituzionalità proprio sulla portata retroattiva della predetta interpretazione della Cassazione ed anche per altri aspetti – più tecnici – che non vale la pena qui menzionare».
Chi, invece, non ha dubbi né sulla sentenza della Cassazione a sezioni unite è Nad, a dire della quale le elezioni si sarebbero potute svolgere regolarmente: il numero dei candidati in corsa, pur eliminando i 14 ineleggibili (tra i quali c’è il plurimandatario Gennaro Torrese, attuale presidente), sarebbe stato più che sufficienti a consentire la nomina del nuovo Coa. «Sarebbe bastato un passo indietro, da parte dei candidati consiglieri uscenti ed ineleggibili, lasciando in corsa 40 candidati per 21 posti di consigliere», dicono gli esponenti di Nad.

Per Nuova avvocatura democratica quanto accaduto ha una sola chiave di lettura: «Gli ineleggibili, in evidente conflitto di interesse, si sono riuniti ed hanno immotivatamente deliberato un rinvio senza neppure fissare una data certa!!! Tutto ciò è vergognoso. Nad nel riservarsi ogni azione ….biasima questa continua ed ostinata lotta di sopravvivenza degli ineleggibili che, avvinghiati alla loro poltrona, non vogliono staccarsi». Per questa ragione Nad ha annunciato che «denuncerà il tutto nelle opportune sedi di giustizia in ogni caso prendendo le distanze da tali posizioni sul piano politico».

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martedì, 15 Gennaio 2019 - 15:38
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