Torre Annunziata, la giustizia in vendita: prime condanne per lo scandalo delle sentenze pilotate in cambio di tangenti

Tribunale Giustizia

Le immagini del passaggio di denaro che avrebbe avuto il potere di determinare l’esito di una sentenza. Le intercettazioni e le ammissioni. Agli inizi di ottobre scoppiò lo scandalo delle ‘toghe sporche’ al giudice di pace di Torre Annunziata. Diciotto persone arrestate, coinvolti giudici di pace, consulenti, avvocati.
A distanza di tre mesi arrivano le prime condanne. Alcuni consulenti tecnici hanno chiesto di poter procedere ad un patteggiamento della pena e la procura ha dato il via libero. Un anno e 6 mesi per induzione alla corruzione è la pena patteggiata dal consulente Marco Vollono, 42 anni di Castellammare di Stabia, che in sede di interrogatorio di garanzia ammise l’addebito e confessò di aver pagato la tangente al giudice di pace Antonio Ianello (una delle figure chiave dell’inchiesta) allo scopo di poter essere chiamato come consulente nei procedimenti e non essere dunque tagliato fuori dal giro. La pena è sospesa.

Due anni, sempre col beneficio della sospensione condizionale della pena, è la condanna patteggiata dal consulente stabiese Luigi Coppola e dall’avvocato di Scafati Rosaria Giorgio (legale ed assistente del giudice di pace Antonio Iannello). Rosaria Giorgio è stata condannata per favoreggiamento nei confronti di Iannello. Anche per Coppola e Giorgio la pena è stata sospesa.

Poche settimane fa ha lasciato il carcere il giudice di Pace Iannello: a lui il giudice per le indagini preliminari Danise del Tribunale di Nocera Inferiore ha concesso gli arresti domiciliari. Iannello è stato anche interessato da un maxi-sequestro di beni eseguito dalla guardia di Finanza proprio nell’ambito dell’inchiesta.

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giovedì, 17 Gennaio 2019 - 15:00
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