Un’udienza fiume. Dedicata alla requisitoria del pm Maria Benincasa, ma anche alle conclusioni della difesa. Questa mattina al palazzo di giustizia di Torre Annunziata si è andati avanti ad oltranza al processo che vede sotto accusa Gennaro Aquino e Gianluca Arcopinto, rispettivamente location manager e organizzatore generale della prima stagione del noto telefilm “Gomorra – la serie”, per aver favoreggiamento personale dei Gallo, famiglia camorristica della zona oplontina. Se il pm ha chiesto la condanna dei due imputati, l’avvocato Domenico Ciruzzi, difensore dell’imputato Aquino, ha chiesto invece «l’assoluzione perché il fatto non sussiste», dopo aver invitato il giudice monocratico a compiere «un’operazione di onestà intellettuale». Per il legale infatti il suo assistito non avrebbe dovuto nell’ ottobre 2013 essere interrogato dal pm come «persona informata sui fatti, ma come indagato e avrebbe dovuto, dunque, essere avvertito della facoltà di astenersi dal rendere testimonianza». Anche l’avvocato Cesare Placanica, in difesa di Arcopinto, ha chiesto l’inutilizzabilità delle dichiarazioni rilasciate dal suo assistito in fase di indagine, quando Arcopinto, ormai licenziato dalla Cattleyan, avrebbe dichiarato di non essere stato a conoscenza di alcuna richiesta estorsiva da parte della famiglia Gallo. «Circostanza, tra l’altro, non veritiera. – ha poi aggiunto l’avvocato del foro romano – Arcopinto ha informato delle lamentale dei familiari di Francesco Gallo quando hanno saputo che non avrebbero percepito la somma pattuita dalla Cattleyan». «Non c’è nessuna intercettazione sul cellulare del mio assistito in grado di inchiodarlo. – ha poi concluso – E’ altresì chiaro dalla sua condotta che non vi è mai stata la volontà di commettere il reato».
Dario Striano
martedì, 6 Febbraio 2018 - 22:37
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