Napoli, contro bullismo e spaccio di droga
 arriva ‘You Pol’, l’app della polizia di Stato Il questore Antonio De Iesu: «Denunciate»

di Dario Striano

E’ un tentativo di «ribaltamento di posizioni» la nuova app lanciata dalla questura di Napoli. Si chiama ‘You Pol’ e a breve sarà diffusa anche nelle scuole per cercare di contrastare non solo i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, ma anche lo di spaccio di droga. Foto e riprese amatoriali, spesso strumento usato dai bulli per ‘molestare’ le loro vittime, potranno servire ai poliziotti per acquisire elementi oggettivi, in modo da poter svolgere le loro indagini. Scaricando l’applicazione su qualsiasi tipo di dispositivo mobile, i cittadini potranno segnalare agli agenti, attraverso foto, video ma anche semplici messaggi, reati spaccio di droga e episodi di bullismo. Il tutto, con la garanzia del totale anonimato. «Chiunque potrà scaricare l’applicazione sul proprio cellulare. – ha detto il questore Antonio De Iesu – Sia in caso di registrazione al sistema, sia in mancanza di questa, assicuriamo il completo anonimato della segnalazione, augurandoci che questa possa essere accompagnata da quante più foto e video possibile, in modo da permetterci di avviare delle vere e proprie indagini».

L’applicazione, presentata stamane presso la sala Ammaturo dell’ufficio di gabinetto del questore Antonio De Iesu, consentirà ai cittadini di interagire in modo molto semplice ed in tempo reale con la polizia di Stato. Una sorta di ‘113 social’ che vorrebbe contrastare la devianza giovanile attraverso lo strumento di comunicazione preferito dai giovani: il web. «A breve organizzeremo una campagna di sensibilizzazione nelle scuole. – ha continuato il questore – Ci auguriamo però che siano anche i genitori e non solo i giovani a utilizzare l’app. Bisogna agire e denunciare in prima persona. Bisogna assumersi la responsabilità di fare qualcosa in più per contrastare episodi di bullismo e di spaccio. Vanno benissimo marce, fiaccolate e manifestazioni di indignazione. Il sistema di videosorveglianza però ha dimostrato che a volte può essere l’unico strumento efficace per poter dare svolte significative alle indagini. Speriamo che anche le riprese amatoriali possano essere utili».

Per poter utilizzare l’app bisognerà attivare il ‘gps’ sul proprio dispositivo. Il sistema di geolocalizzazione permetterà ai poliziotti di accedere in tempo reale ai dati geografici della ‘denuncia social’ e di individuare coloro che hanno utilizzato l’applicazione in maniera inadeguata con falsi segnalazioni.

giovedì, 8 Febbraio 2018 - 15:00
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