Troppi metalli pesanti nelle falde acquifere Ferrara: “Bagnoli è come la Solfatara” Minaccia a ‘cinque stelle’: esposto ai pm

Bagnoli
Una veduta di Bagnoli

Sotto l’area di Bagnoli c’è quello che nessuno vorrebbe trovare. Arsenico, ferro, manganese, alluminio. Metalli pesanti e di una densità tale che è possibile riscontrare solo in acque profonde di natura vulcanica. Come nella Solfatara, ad esempio. Già, la Solfara. A sentire il docente di Chimica dell’Ambiente Luciano Ferrara – chimico e consulente ambientale, nonché coordinatore del master in Rischio Ambientale, Analisi e Monitoraggio per la Bonifica di Siti Contaminati dell’Università di Napoli Federico II, le acque della falda che scorrono sotto Bagnoli sono proprio quelle della Solfatara. Una bella anomalia. Soprattutto una bella gatta da pelare per chi dovrà risanare il territorio, martoriato pure da una bonifica “fantasma” che – dice una sentenza – non ha fatto altro che aumentare le criticità del suolo e alzare i livelli di inquinamento. “Depurare quell’area è come depurare la Solfatara”, ha affermato Ferrara nel corso del convegno sui “Piani di caratterizzazione e bonifiche in Regione Campania”, svoltosi a Napoli. Il professore ha spiegato che per evitare il peggio “è stata costruita una barriera verticale che scende giù a 15 metri di profondità bloccando il flusso della falda ritenuta contaminata”.

I grillini minacciano: esposto ai pm
“Chi non ha vigilato sulla bonifica, deve pagare”
Se la fotografia scattata da Ferrara la dice lunga sui danni provocati a Bagnoli, dall’altro lato il Movimento Cinque Stelle minaccia di chiamare nuovamente in causa la magistratura sulla mancata bonifica della zona ex Italsider ed ex Eternit affinché si accertino le eventualità responsabilità dei livelli più alti di controlli. “La legge 388 del 2000 all’articolo 114 comma 19 ha infatti attribuito al ministero dell’Ambiente la funzione di vigilanza e di controllo per l’effettiva attuazione del piano di recupero di Bagnoli per il quale il soggetto attuatore era la Bagnolifutura – spiega il senatore grillino Paola Nugnes -. Dal 2000 sino al fallimento della società o meglio sino all’emanazione della 133 del 2014, art. 33, che introduce un commissario straordinario e un diverso soggetto attuatore per l’opera di bonifica e per la rigenerazione ambientale, a essere responsabili sono quindi stati i governi di centrodestra e di centrosinistra, dal governo Amato a Renzi. Sono loro i responsabili del fallimento della bonifica di Bagnoli. Secondo questa legge – aggiunge – i vari ministeri dell’Ambiente sono tenuti a rapportare al Parlamento sullo stato di avanzamento dei lavori. Cosa mai avvenuta. Il Movimento 5 stelle presenterà un esposto per poter accertare le responsabilità in merito all’assenza di bonifica. Chi ha sbagliato, paghi”.

maga

venerdì, 9 Febbraio 2018 - 23:42
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