Via i nomi dei fascisti dalla toponomastica FdI: «Il sindaco vuole cancellare la storia per attirare simpatie in tempo di elezioni»

La protesta a piazzale Tecchio
Fratelli d'Italia in piazzale Tecchio
di Danio Gaeta

Via i nomi fascisti dalla toponomastica di Napoli. L’ultima idea del sindaco Luigi de Magistris, annunciata attraverso i social, non è andata giù a tutti. A partire dagli iscritti a Fratelli d’Italia.
Il primo ‘caso’, se così si può dire, è scoppiato a Fuorigrotta. Secondo quanto annunciato dal primo cittadino napoletano, lo storico piazzale Tecchio, simbolo anche della Napoli sportiva, sarà intitolato ad Ascarelli. «Finché ci saremo noi non succederà mai», annuncia Dario Renzullo, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia che, assieme ad altri attivisti, ha organizzato un presidio in piazzale Tecchio. Con tanto di striscione ed elenco di opere realizzate dal deputato fascista – scomparso nel 1953 – gli iscritti di Fratelli d’Italia, hanno manifestato contro la decisione del sindaco di Napoli. «Per ora si tratta solo di un presidio – ha aggiunto Renzullo – ma quando de Magistris arriverà in piazzale Tecchio per mettere la targhetta, noi glielo impediremo». Una vera e propria dichiarazione di ‘guerra’. «Nell’immaginario del sindaco il fascismo è sinonimo di malvagità e di leggi razziali – ha detto il dirigente di FdI – ma non possiamo cancellare la memoria storica di un quartiere. Se oggi Fuorigrotta esiste, lo dobbiamo anche a Vincenzo Tecchio: le opere fatte per questo quartiere hanno la sua paternità». Rivendicata puntualmente da Renzullo e dai ragazzi che in mattinata hanno manifestato a Fuorigrotta. Risanamento del rione, Mostra d’Oltremare, viale Augusto, via Giulio Cesare, Galleria Laziale, via Marconi, Edenlandia, funivia Mostra-Posillipo, 30mila alberi e lo zoo. Sono solo alcune delle opere citate da Fratelli d’Italia nello striscione posizionato al centro di Piazzale Tecchio. Secondo Renzullo il cambio di toponomastica, con la cancellazione dei nomi fascisti, è una «manovra politica del sindaco in vista delle elezioni». «Con le elezioni alle porte – ha spiegato – è palese che il sindaco vuole attirarsi le simpatie dagli antifascisti e dei nostalgici della politica anni Ottanta. Ma non può e non deve farlo cancellando la storia». Sul caso di piazzale Tecchio è intervenuto anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marco Nonno. «Il sindaco di Napoli sulla vicenda si è mostrato un ignorante, nel senso che ignora il fatto che Vincenzo Tecchio era a capo dello staff che ha realizzato due opere di grande e maestoso pregio architettonico quali la Mostra d’Oltremare e Viale Augusto, limitandosi ad accusarlo del fatto che è stato presidente del partito fascista a Napoli e dimenticando, in tal senso, di aver personalmente celebrato un fascista quale Pietro Ingrao, premiato da Achille Starace per una sua poesia elogiativa di Mussolini per la nascita di Littoria».
Nelle idee di de Magistris, tuttavia, anche i nomi di altre strade saranno cambiati: via Vittorio Emanuele III, infatti, diventerà via Morelli. Bisognerà capire se, nella testa e nel cuore dei napolateni, ciò avverrà realmente.

sabato, 10 Febbraio 2018 - 13:49
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