Di Maio, a Napoli parte il tour degli spot Ma il budget per le promesse è un rebus L’aspirante premier dribbla l’argomento

di Danio Gaeta

Sanità, posti di lavoro e pensioni. Luigi Di Maio è tornato nella sua Napoli tra spot e promesse. Il tour elettorale in Campania del candidato premier del Movimento 5 Stelle è iniziato dal teatro Sannazzaro di Napoli, il primo pensiero è stato subito per lo sviluppo del Sud Italia: «Sul Sud dobbiamo avviare un grande piano intorno all’auto elettrica per dare nuovi posti di lavoro. Penso che con un milione di auto elettriche entro il 2020 potremmo far ripartire subito gli stabilimenti del Mezzogiorno», ha detto dal palco del Sannazzaro.

L’attuazione dei programmi e la mancanza di soldi
Ovviamente non mancano i dubbi sull’attuazione del programma elettorale che si poggia soprattutto su tagli, servizi e creazione di posti di lavoro. «Ci chiedono dove prenderemo i soldi per fare tutto quello che proponiamo – ha detto – e devo dire che lo chiedono solo al Movimento 5 Stelle. Eppure uno dei nostri competitor promette anche le batterie di pentole». «Il Movimento 5 Stelle ha un solo bacino di voti – ha aggiunto – il consenso e i soldi sono quelli raccolti con le donazioni, una media di 29 euro a testa per ogni donatore. Noi diciamo no a rimborsi, gruppi di potere e lobby e pensiamo che la cosa giusta sia riprendersi 30 miliardi di euro di sprechi da destinare alle famiglie, alla scuola, alla sanità alle pensioni».

Il caso del candidato massone

Non è mancata la stilettata al candidato Catello Vitiello (avvocato di Castellammare di Stabia), legato alla massoneria e in particolare ‘oratore’ della loggia napoletana ‘Sfinge’ aderente all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia. Vitiello (dello Lello), come si dice in gergo massonico si è ‘messo in sonno’, ma per il Movimento 5 Stelle per lui non ci sarà spazio. «Per quanto ci riguarda è una persona che non ci aveva detto di fare parte di una loggia massonica, per questo non può stare nel Movimento – ha precisato Di Mio. Gli abbiamo inibito l’utilizzo del simbolo e quindi per noi è game over».

La sfida con Vittorio Sgarbi
Non è mancato infine un passaggio su Vittorio Sgarbi, diretto avversario di Di Maio nel collegio di Pomigliano d’Arco, città di origine del candidato premier.
«Mi dispiace per miei concittadini che se lo devono sorbire (Sgarbi, ndr) – ha scherzato il pentastellato – però ho chiesto a tutti i cittadini di Pomigliano e del mio collegio di offrirgli un caffè e di essere gentili, perché a chi sbraita in quel modo si risponde sempre con il sorriso».

lunedì, 12 Febbraio 2018 - 14:11
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