Luigi De Magistris una ne fa e cento ne pensa. Constatato il fallimento totale di Dema, il movimento che secondo il sindaco di Napoli avrebbe dovuto proiettarlo sulla ribalta politica nazionale, gli è venuta un’altra idea geniale, ovvero quella di incoraggiare la formazione della lista di Potere al popolo, non a caso nata nell’ex Opg, uno dei centri sociali a lui più vicini. De Magistris, in questo modo, può fare un test elettorale a costo (politico) zero: se Potere al popolo ottiene un buon risultato, lui ne diventerà il leader; se va male, non ci avrà messo la faccia. De Magistris, infatti, è alle prese con il suo più grande dilemma: che fare quando il suo secondo mandato di sindaco di Napoli sarà concluso? Il suo sogno è quello di mettersi alla testa di un movimento nazionale che però abbia come unico obiettivo quello di permettergli di accomodarsi su un’altra poltrona: saltato il giro delle politiche, guarda con interesse alle Europee del prossimo anno (è già stato europarlamentare) e alle Regionali del 2020. Dunque, Potere al popolo serve solo e soltanto per verificare se c’è un elettorato disposto a credere ai suoi proclami pseudo-rivoluzionari.
Carlo Tarallo
giovedì, 1 Marzo 2018 - 20:11
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