Con la Var ‘spenta’ è tutto più facile Soltanto applausi al gruppo Sarri: la bellezza che ‘preoccupa’ i poteri oscuri


L’Inter del fenomeno Ronaldo non è riuscita a vincerlo, lo scudetto. Con lui in squadra c’erano Vieri, Recoba e tanti altri giocatori dai super ingaggi. Mica Ounas e Giaccherini. Iuliano che stende Ronaldo in area di rigore è una scena che i papà interisti raccontano da due decadi ai propri figli come esempio di ingiustizia. Come simbolo di sistema corrotto, ha tenuto a precisare sempre Ronaldo sul palco della cerimonia per i 110 anni dell’Inter. Una frase, quella del fenomeno, che se la affianchi a quella sui dirigenti bianconeri e le pressioni sugli arbitri pronunciata nella stessa settimana dall’allenatore del Tottenham, Pochettino, delinea un contorno ben chiaro. Frasi che si inseriscono nel solco tracciato da un processo per doping , da Calciopoli, dalla radiazione di Moggi, che oggi ancora detta le regole nelle trasmissioni televisive sul calcio. Frasi che aiutano a superare i contorni del “io so ma nn ho le prove” dando un quadro più preciso della faccenda. Tre anni fa un lampo di luce sarriana illumina il campionato più oscuro d’Europa, a cui neanche il Var è riuscito a restituire un po’ di dignità, mettendo una squadra di buoni giocatori in condizione di sfidare con l’estetica, la bruttezza della Juventus dei rigori regalati, delle moviole taroccate, degli arbitri chiusi negli spogliatoi e del super fatturato. Ci hanno sottratto il giocatore migliore e siamo ancora la a render loro la vita complicata. Neanche questo è bastato per far unire la piazza di Napoli, che dopo il pareggio di ieri al Meazza si è già scagliata contro il provincialismo di Sarri e il pidocchismo di Aurelio de Laurentiis. Secondo il tifoso napoletano, non vincere tutte le partite è un fallimento. Fa niente se la Juve, nonostante l’organico superiore, per riuscire a tenere il passo ha messo in campo i soliti poteri occulti, tra boicottaggio sistematico del Var, che nelle partite dei bianconeri non è stato più utilizzato, a ingerenze nella campagna acquisti degli altri. Vedi caso Politano. La Roma americana è a 14 punti. A 18 punti l’Inter, che ha sperperato 45milioni di euro per Joao Mario e 60 per Gabigol per poi svenderli. Il Milan, dei 160 milioni spesi in estate e che avrebbe dovuto “cacciare” De Laurentiis, dista 23 punti. Se quello del Napoli è un fallimento, quello di Inter, Milan e Roma che cos’è? Questa squadra va solo applaudita per quello che sta facendo da tre anni. La litania del “pappone caccia i soldi” non può non tener conto del potere economico annesso al calcio. Sono arrivati gli sceicchi. La Juve si è messa a pagare le tasse in Olanda dopo che la sede legale della Holding che la possiede, la Exor, è stata trasferita dagli Agnelli. Il “povero” Berlusconi e il petroliere Moratti sono stati costretti a cedere ai cinesi. L’altro petroliere, Sensi, è stato costretto a vendere agli americani dopo che si era impoverito per fare una squadra da scudetto. In un’ambiente in cui tutti i competitor hanno il lucro come unico scopo, in un’epoca in cui la gente non va più al cinema, un imprenditore cinematografico riesce comunque a garantire ai tifosi una squadra di vertice con annesso divertimento. Una squadra talmente bella che ha costretto gli avversari a scatenare tutto il loro potere sotterraneo per riuscire a tenere il passo. Ed è un errore non dare il giusto peso all’inquinamento presente nello stagno in cui si gareggia. Non lo vincerà lo scudetto il Napoli. Ma è la in cima, dopo un campionato di vertice. Dietro il vuoto. L’Inter ieri sera non ha toccato palla. A questa squadra, solo complimenti.

lunedì, 12 Marzo 2018 - 11:15
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