Il Pd che arretra paurosamente nei consensi. Il Pd che, a Napoli più che altrove, è ostaggio di guerre tra fazioni e contrasti mai sanati che spengono sul nascere ogni tentativo di unità. Il Pd, che in occasione di un’assemblea provinciale, la prima convocata all’indomani della batosta alle Politiche, offre lo scatto di una contestazione – circoscritta – che richiede finanche l’intervento della polizia, ennesima istantanea di un partito litigioso e dilaniato. Il giorno dopo l’indecoroso spettacolo nella sala del Mav di Ercolano divenuto protagonista delle cronache di tutti i giornali, locali e nazionali, nel Pd di Napoli l’imbarazzo è alle stelle. Il disagio anche. Ché trovare la quadra e provare a ripartire sta diventando una missione impossibile.
Marco Sarracino, quanto accaduto mercoledì sera al Mav è una martellata sulle ginocchia che il partito si è dato da solo. Così invece di provare a recuperare elettori, rischiate di perdere quelli rimasti.
«Quello che è accaduto ci fa molto male, non abbiamo offerto una bella immagine. E’ doveroso chiedere scusa a chi ci ha votato, e chiedo scusa a nome di tutti»
Scuse a parte, l’episodio del Mav dimostra che all’interno del partito ci sono contrasti mai sanati che sono delle vere micce. Cosa bisogna fare per disinnescare i malumori? Serve davvero un azzeramento di tutte le cariche, inclusa quella del segretario provinciale come chiesto da Oddati al Mav?
«Il Congresso provinciale l’abbiamo fatto tre mesi fa, ora dare la colpa a Massimo Costa mi sembra ipocrita e ingeneroso. Devo però dire che Costa deve fare lo sforzo di provare e tenere unito il partito, includendo anche chi non l’ha sostenuto Io ho chiesto che si faccia un passo in avanti verso quella parte che chiede garanzie politiche. Tuttavia, devo anche dire a quella parte politica che con insistenza chiede l’azzeramento del Congresso, che continuare coi ricorsi in Tribunale non si va da nessuna parte. Non serve al partito. Io ho subito molti torti, ma certamente non ho portato Renzi in Tribunale»
Concretamente cosa bisogna fare per andare incontro alla parte che chiede l’azzeramento del Congresso?
(Sorride) «Il punto è che gli elementi di Oddati devono emergere con maggiore chiarezza, perché ancora non siamo riusciti a capirlo»
E’ un circolo vizioso. Si torna al punto di partenza, ai malumori. A proposito di malumori e di accuse, Orfini, nei giorni scorsi, ha definito il comportamento dei dirigenti campani imbarazzante sostenendo che c’è stata un’organizzazione basata su tessere e preferenze. Che ne pensa?
«Alla maggioranza di cui Orfini faceva parte la questione delle tessere è convenuta molto. Mi sorprende oggi questo tipo di affermazione. E’ come voler nascondere la polvere sotto il tappeto»
A Napoli, tuttavia questo ‘sistema’ ha regolato i rapporti di forza interni al Pd, creando spaccature e soprattutto non costituendo un elemento vincente alle Politiche. Alle porte ci sono le elezioni regionali e quelle amministrative, cosa serve al Pd per non uscire nuovamente sconfitti dalle urne?
«Anzitutto è necessario avviare una discussione al nostro interno, cercare un nuovo gruppo dirigenti che non ci facciano arrivare quarti, perché questo è il pericoloso serio che corriamo. Occorre investire su volti nuovi, su personalità che facciano riconosciute dalla città e non marionette di qualcun altro. Di candidature calate dall’alto non abbiamo più bisogno, altrimenti vorrà dire che non abbiamo imparato dagli errori commessi. Se continuiamo così perderemo anche le Regionali e tutte le successive competizioni elettorali». (L’INTERVISTA CONTINUA…)
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venerdì, 16 Marzo 2018 - 12:47
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