«Ma questa è la macchina del boss?», chiede uno. E l’altro: «Sì, è la Fiesta del boss… è meglio che non la guardi proprio. Quello comanda… è anche latitante». Sono alcune delle intercettazioni al cuore dell’inchiesta che questa mattina ha colpito il clan Fabbrocino, ed in particolare il gruppo d’affari che ruotava attorno alla figura del ras Francesco Maturo. Il boss latitante di cui le ‘cimici’ catturano l’esistenza è proprio Maturo. E’ grazie alle microspie che i carabinieri sono riusciti anche a risalire alla rete dei fiancheggiatori che hanno garantito copertura al padrino. Tre persone rispondono del reato di favoreggiamento aggravato dalla matrice camorristica. Dall’inchiesta emerge inoltre che, per sostenere la latitanza del boss, erano state fatte anche estorsioni ad hoc. Il blitz ha portato all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare, a firma del giudice per le indagini preliminari Emilia Di Palma del Tribunale di Napoli. Sette provvedimenti sono ordinanze di custodia cautelare in carcere, altri quattro sono ordinanze di sei obbligo di firma. I reati sono contestati a vario titolo.
ORDINANZA IN CARCERE
Bifulco Valerio 47 anni San Giuseppe Vesuviano
Esposito Salvatore 60 anni San Giuseppe Vesuviano
Federico Antonio 44 anni San Giuseppe Vesvuiano
Nappo Raffaele 48 anni San Giuseppe Vesuviano
Cardo Aniello 49 anni San Giuseppe Vesuviano
Maturo Francesco 47 anni San Giuseppe Vesuviano
Ranieri Francesco 30 anni San Giuseppe Vesuviano
OBBLIGO DI FIRMA
De Liso Giovanni 38 anni Somma Vesuviana
Boccia Anna 43 anni Ottaviano
Boccia Antonio 41 anni Ottaviano
Esposito Pasquale 44 anni San Giuseppe Vesuviano
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mercoledì, 28 Marzo 2018 - 13:30
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