Messico, speranza per i napoletani scomparsi. L’avvocato: «Sono ancora vivi» Ma un broker italiano viene trovato ucciso

I tre napoletani scomparsi in Messico

La speranza è ancora viva. Nonostante il Messico sia una terra ostile agli stranieri che commettono reati o che sono sospettati di raggirare persone del posto. Nonostante, poche ore fa sia arrivata la notizia dell’omicidio di Alberto Villani, un intermediario finanziario residente a Pavia, ritrovato chiuso in un sacco di plastica a Tlaltizaplan, a circa 100 km da Città del Messico. Accanto al suo corpo un cartello con su scritto: sono un ladro.

Eccolo il Messico dei narcotrafficanti e della polizia corrotta. Eccolo il Messico dove si sono persi le tracce di tre napoletani dallo scorso 31 gennaio: di Raffaele Russo, del figlio Francesco e del nipote Vincenzo Cimmino non si hanno più tracce. Spariti nel nulla dopo essere stati intercettati in un distributore di benzina da un gruppo di poliziotti locali. Spariti nel nulla – e questa è storia nota e conclamata – dopo essere stati venduti per 43 euro al cartello criminale locale che stava dando loro la caccia. Per quale ragione i tre napoletani fossero finiti nel mirino della spietata malavita del posto non è ancora certo: i poliziotti autori del rapimento e della vendita degli ostaggi hanno parlato di una truffa che i napoletani avrebbero compiuto vendendo ai messicani materiale di scarsa qualità. Al momento poco conta. Conta invece che la speranza di ritrovare i Russo e Cimmino ancora vivi è reale. Ne ha dato notizia l’avvocato Claudio Falleti, che stamattina ha preso parte a un incontro alla Farnesina al quale erano presenti alcuni familiari dei tre scomparsi: si sono recati Francesco Russo, figlio di Raffaele Russo, Fortuna Russo, sorella di Raffaele, Vanessa Spagnuolo e Giovanni Cimmino, rispettivamente la moglie e il padre di Vincenzo Cimmino. Ha rinunciato ad andarci, invece, la moglie di Raffaele, Silvana Esposito. «Per le autorità messicane i nostri connazionali sono vivi e l’attività investigativa si sta muovendo in questa direzione», ha detto. La riunione è stata indetta per fare il punto sulla missione della scorsa settimana in centro America della delegazione italiana, guidata dal sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola. «La missione – ha riferito l’avvocato delle famiglie degli scomparsi, Russo e Cimmino – si è svolta su tre livelli: politico, giudiziario e investigativo. Amendola ha prima incontrato il suo omologo messicano, poi ha avuto contatti con la procura di Guadalajara e con il vice governatore dello stato di Jalisco. Noi – ha detto ancora l’avvocato Falleti – dopo oltre 60 giorni di buio, chiediamo al nostro ministero dell’Interno che si attivi per ottenere l’invio di investigatori italiani sul posto». «Il sottosegretario ha portato un messaggio forte in Messico: ‘Ci teniamo ai nostri connazionali e bisogna agire celermente’, ma i risultati continuano a tardare e l’angoscia cresce», ha detto ancora l’avvocato Falleti.

venerdì, 30 Marzo 2018 - 15:38
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