Omicidio Moccia, annullati 5 ergastoli Graziati gli Abbinante e il killer di Lino Si va verso il sesto processo sul caso

Tribunale Giustizia
di Manuela Galletta

Cinque processi già celebrati e il sesto prossimo ad arrivare. Sullo sfondo una verità giudiziaria che stenta a manifestarsi. I giudici della Corte di Cassazione hanno, ancora una volta, alzato il freno a mano all’inchiesta sull’omicidio di Giovanni Moccia e sul tentato omicidio di Giovanni Piana, episodio datato 27 settembre 2007: poche ore fa gli ermellini hanno infatti annullato le condanne all’ergastolo stabilite nei confronti di personaggi di spicco del clan Abbinante, tutti chiamati in causa a suo tempo dall’unico sopravvissuto a quell’agguato, Giovanni Piana, che si consumò a Calvizzano. Lo spettro del fine pena mai per il boss Guido Abbinante (difeso dall’avvocato Romolo Vignola), per Paolo Ciprio, per Giovanni Esposito ‘o muort (difeso dall’avvocato Claudio Davino), per Giovanni Carriello (difeso dall’avvocato Davino) e per Salvatore Baldassarre (difeso dall’avvocato Michele Basile) viene, dunque, ricacciato indietro: i giudici hanno disposto che venga celebrato un altro processo di secondo grado. Il terzo, a voler essere precisi. Il ping pong tra la Corte d’Assise d’Appello di Napoli e la Corte di Cassazione va avanti da anni, da quando giunse al termine il processo d’Assise d’Appello: le cinque condanne all’ergastolo del primo grado vennero clamorosamente cancellate e sostituite da un’assoluzione. Per tutti. E l’assoluzione consentì a tutti gli imputati, escluso il boss Guido Abbinante, di tornare in libertà. La procura presentò ricorso in Cassazione, riuscendo ad ottenere la ripetizione del processo. Un processo che per anni non è mai arrivato. Con buona pace degli imputati in libertà che non hanno mancato di collezionare crimini e accuse. Come Salvatore Baldassare, che ammazzò l’innocente Lino Romano con 21 colpi di pistola: non si accorse di avere dinanzi a sé una persona diversa dal suo obiettivo, che lui conosceva. Era il 15 ottobre del 2012. Solo successivamente a questo drammatico episodio, il secondo processo d’Appello s’è finalmente celebrato, concludendosi con la condanna all’ergastolo di tutti gli imputati. Caso chiuso? Tutt’altro. La difesa propone ricorso per Cassazione e, stavolta, è lei a spuntarla: poche ore fa il verdetto di colpevolezza è stato azzerato. E’ ancora tutto da rifare. Tutto da rifare a oltre dieci anni di distanza dall’episodio. Tutto da rifare a dispetto della testimonianza del sopravvissuto al raid, Piana, che si pentì pochi giorni dopo lo scampato pericolo e che accusò il suo stesso gruppo, gli Abbinante, di aver sacrificato lui e Moccia per rinvigorire l’alleanza, entrata in crisi, con gli Amato-Pagano.

venerdì, 30 Marzo 2018 - 00:05
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