Nell’ex Stalingrado del Sud sembra non esserci più posto per la “cosa rossa”. Castellammare di Stabia si prepara ad andare al voto e l’unica previsione è che a giocarsi la partita saranno Cinque Stelle e Centrodestra.
Si torna alle urne il 10 giugno, dopo appena due anni dalle ultime amministrative. Si torna alle urne dopo che il sindaco di centrosinistra Antonio Pannullo è stato sfiduciando, andando così a gonfiare la casistica della maledizione dei primi cittadini stabiesi che nell’ultimo decennio non sono mai riusciti a portare termine il mandato naturale. Si torna alle urne, dunque. E il quadro che si presenta agli elettoru è desolante a giudicare da teatrino della politica che sta andando in scena. Soprattutto nel centrosinistra dove una quadra non si riesce proprio a trovare. Il sindaco sfiduciato Toni Pannullo vuole la ricandidatura, il Partito Democratico resta diviso. Soprattutto perché il segretario cittadino Nicola Corrado, di confermare Pannullo, non ne vuole proprio sentire. In questo scenario anche un’alleanza con la parte a sinistra del Pd sembra impossibile. L’ex sindaco Salvatore Vozza sta cercando di aprire alla società civile con Liberi e Uguali, ma la magra figura del partitino guidato da Piero Grasso alle ultime politiche non consente molti margini di manovra. E’ comunque probabile la discesa in campo di Liberi e Uguali senza il Pd, con un candidato autonomo. La sinistra quindi è più frazionata che mai. Considerando anche una manciata di liste civiche, finora alleate del Pd, che cercano di mettere in piedi una coalizione totalmente civica. Il gruppo è guidato dal maresciallo della guardia di finanza Antonio Alfano.
Gli unici ad essere sicuri delle proprie scelte sono i Cinque Stelle. Il candidato sindaco è Francesco Nappi, un ragioniere individuato con le “comunarie” svolte tra 60 attivisti. I grillini questa volta accarezzano davvero l’idea della vittoria, dopo aver incassato il 52% alle ultime politiche solo a Castellammare. Partono sicuramente dai quasi 6mila voti incassati due anni fa con Vincenzo Amato candidato sindaco e ora hanno il vento in poppa.
Bisogna fare i conti con un centrodestra che, invece, si sta riorganizzando pian piano. Sembra ormai questione di ore la firma del patto intorno al nome di Gaetano Cimmino. Ieri anche l’ex sottosegretario Nello Di Nardo ha dato il via libera pubblicamente alla discesa in campo di Cimmino, nei giorni scorsi invece lo stesso candidato in pectore ha incassato anche il benestare della Lega di Salvini, la vera novità sulla scena politica stabiese. Anche Fratelli d’Italia dovrebbe esprimersi favorevolmente sul nome di Cimmino, l’ingegnere più volte consigliere comunale e assessore che porta con se almeno tre liste civiche di appoggio.
Il problema è che Antonio Pentangelo, appena eletto deputato di Forza Italia, non si è ancora espresso. Anche perché preferirebbe un altro volto: Massimo de Angelis, diventato suo fedelissimo quando Pentangelo era presidente facente funzioni della Provincia di Napoli. Per dare il via libera all’operazione bisogna quindi convincere De Angelis a compiere un passo indietro e appoggiare lo stesso Cimmino, magari provando a chiudere anche con i centristi delle civiche per sognare il colpaccio al primo turno. Anche perché la sensazione è che al ballottaggio non ci sarebbe partita con i Cinque Stelle. Questo è il timore più grande del centrodestra, che vedrebbe sfumare la possibilità di tornare a governare nell’ex Stalingrado del Sud. O meglio solo la brutta copia di quel fortino del Partito Comunista.
mercoledì, 4 Aprile 2018 - 08:00
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