I debiti non scritti in bilancio, la sanzione milionaria della Corte dei Conti per l’irregolarità procedurale commessa, il dissesto del Comune che da spettro diventa incubo, e la consapevolezza di aver accumulato, oltre a quelli ereditati, una montagna di debiti che adesso stringono l’amministrazione comunale, e pure la città, con un cappio alla gola e rischiano di congelare per dieci anni i sogni di Luigi de Magistris di fare il salto di qualità sulla scena politica nazionale o regionale.
Nino Simeone, consigliere comunale di maggioranza, in questi anni l’Amministrazione poteva fare qualcosa di diverso per evitare che i debiti lievitassero in modo così spropositato?
«Ci sono delle cose che sicuramente andavano fatte meglio, ma questo è fuori discussione».
Ad esempio?
«Penso alla modalità di riscossione delle multe. Il sistema non funziona, e in cassa non entrano tutti gli introiti delle contravvenzioni».
Anche sui fitti degli immobili prestigiosi del Comune si poteva intervenire diversamente. La Corte dei Conti ha scoperto che ci sono inquilini che vivono in location dal valore inestimabile a fronte di fitti modesti e, comunque, al di sotto della media di mercato.
«Anche su questo sono stati commessi degli errori. Mi pare evidente. Se uno abita in un immobile di prestigio di proprietà del Comune in zona Posillipo, faccio un esempio, è giusto che paghi quanto un altro normale cittadino paga in quella zona. E’ un criterio di giustizia».
Però sino ad ora c’è stata una sperequazione notevole e un totale immobilismo. Se si dovesse superare lo scoglio del crac, interverrete per sanare questa criticità?
«E’ una cosa della quale si dovrà sicuramente discutere. Bisognerà creare appositi uffici delegati a mappare gli immobili comunali fittati, al fine di verificare chi li occupa, se tutti hanno i titoli, quanto pagano e se l’importo del fitto va adeguato al mercato».
Idee a parte, adesso resta il problema dei debiti. Sabato sarete in piazza per spiegare le vostre ragioni alla città. C’era davvero bisogno di una manifestazione? «Il momento di confronto con la città è un passo importante. Per due motivi. Il primo: la sanzione della Corte dei Conti è un non senso. Il Governo si è accollato la responsabilità di pagare il 77% dei debiti del cosiddetto ‘Cr8’, quindi ha riconosciuto in capo a sé una responsabilità. Però la sanzione per il debito va pagata per intero dal Comune. E’ un’incongruenza»
Il secondo motivo?
«Per via di questa storia il sindaco e quest’amministrazione sono stati fatti oggetto di violenti attacchi»
Si riferisce alle forze di opposizione in Consiglio e alle associazioni che sabato saranno in piazza per una contro-manifestazione?
«Sì. Vede, sicuramente nel corso di questi anni sono stati commessi degli errori nella gestione della cosa pubblica. E le critiche ci stanno. Ma gli attacchi di queste settimane stanno superando la misura».
Le opposizioni contestano a de Magistris di rappresentare la questione dei debiti in maniera parziale: il debito maggiore non è relativo alla parte ereditata, ma a quella accumulata durante i sette anni di amministrazioni. Lo dicono anche i numeri. Perché, dunque, starebbero ‘superando la misura’?
«Il sindaco ha provato a gestire i minimi servizi come welfare e trasporti con poche risorse. Ci siamo trovati in un momento storico in cui lo Stato ha disposto un taglio del 30% di risorse destinate ai Comuni per i trasporti. Ci siamo trovati in un momento in cui i Comuni hanno subito altri tagli economici. A fronte di questa situazione, a fronte dei pochi soldi che si hanno a disposizione, è inevitabile fare i debiti per riuscire a cercare a di far funzionare le cose. Ecco perché dico che questi attacchi sono ingiusti. Provengono solo da sciacalli in cerca di vendetta»
Torniamo al debito e al rischio crac. L’amministrazione ha deliberato la vendita di diversi beni del Comune nella speranza di riuscire a fare cassa. Non c’è il rischio che, pur di fare soldi, questi beni vengano svenduti?
«No, perché su questo vigileremo. Non si accetteranno svendite. Piuttosto la mia preoccupazione in merito a questa operazione è un’altra. Io sono preoccupato che questa operazione possa solleticare l’appetito degli speculatori, che una volta acquistato questi beni possano cercare di rivenderli a costi ancora più elevati»
Ma se si verificasse lo scenario della svendita lei che farà?
«Mi opporrò. Non è questo il modo di fare cassa»
Le opposizioni sostengono che de Magistris le stia tentando tutte per evitare il crac perché una dichiarazione di fallimento lo catapulterebbe fuori dal ring della politica per 10 anni. State facendo tutto questo per salvare la poltrona?
«Ecco, questi sono gli attacchi e le insinuazioni ingiuste di cui parlavo prima. Chi sostiene questo è in malafede. Vede, il fallimento non sarà del singolo politico. Il dissesto è una tragedia soprattutto per i cittadini perché si blocca tutto».
Spieghi più nel dettaglio
«Col dissesto non si potrà più muovere un euro. E allora niente più politiche per il welfare, le mense scolastiche chiuderanno, questo ad esempio impedirà alle scuole di restare aperte il pomeriggio, con tutte le ripercussioni sulle famiglie che vedono nell’orario prolungato anche una sorta di sostegno. Il trasporto pubblico smetterà di funzionare».
In verità già funziona malissimo.
«Sì, è vero. Ma col dissesto significa che non si vedrà neanche più un pullman passare. Nè sarà più possibile fare lavori di manutenzione straordinaria. I napoletani subiranno questa situazione per i prossimi dieci anni».
Un’ultima domanda sui traporti. Il sindaco accarezza l’idea della privatizzazione. Lei però non è d’accordo. Perché?
«La situazione di Anm è disastrosa. Il privato che la erediterà avrà comunque bisogno di contributi. E di sicuro il privato che dovesse prendere in mano l’Anm, come prima misura applicherebbe il taglio del personale. E’ inutile girarci intorno: nelle aziende private funziona così, i primi costi che vengono tagliati sono quelli dei dipendenti. Ecco perché ritengo che la privatizzazione non sia la strada giusta».
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Sul quotidiano in edizione digitale di oggi lo speciale sul ‘caso debiti’. il punto sui debiti del Comune e sulla sanzione della Corte dei Conti; l’intervista al consigliere comunale di maggioranza Nino Simeone; la guerra dei manifesti per promuovere la manifestazione di sabato (I manifesti del sindaco abusivi e gli spot sui bus dell’Anm). Per leggere il quotidiano vai alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’
giovedì, 12 Aprile 2018 - 12:59
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