Terra dei Fuochi, maxi operazione: Quattordici aziende sequestrate a Ercolano e 250 tonnellate di rifiuti

di Dario Striano

Maxi operazione contro lo sversamento illecito di rifiuti a Ercolano. In quella che viene considerata la “Terra dei fuochi” a sud di Napoli, nonostante sia uno dei comuni facenti parte dell’area protetta del parco Nazionale del Vesuvio. L’operazione stata disposta stamane dall’incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi nella regione Campania, Gerlando Iorio. In campo 36 equipaggi, per un totale di circa 90 unità appartenenti al raggruppamento Campania dell’Esercito Italiano, al Commissariato della polizia di Stato di Portici-Ercolano, alla Compagnia dei carabinieri di Torre del Greco, al comando di Portici della guardia di finanza, al reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Napoli, nonché funzionari dell’Arpac, dell’Asl Napoli 3 Sud, dell’ispettorato al Lavoro, del comando della polizia locale di Ercolano e della polizia metropolitana.

Il blitz
Al fine di verificare il rispetto della normativa in materia ambientale, sono stati effettuati controlli presso 15 attività imprenditoriali e commerciali del comprensorio ed è stato attuato un mirato servizio congiunto di pattugliamento del territorio. Quattordici sono state le aziende sequestrate, 44 le persone identificate di cui 13 denunciate all’Autorità Giudiziaria. Tredici autocarri, di cui sei sanzionati ai sensi del Codice della strada, sono stati fermati mentre sono state sequestrate circa 250 tonnellate di materiale, in prevalenza di natura tessile e calzaturiero. Il tutto per un totale di 110.000 euro di multe contestate per numerose violazioni amministrative. Il materiale sequestrato, oltre ad alimentare l’abusivismo commerciale e il ciclo illecito di rifiuti usati, sarebbe stato destinato inevitabilmente a incrementare il fenomeno dell’abbandono e dell’incendio doloso di rifiuti. In particolare, in via dello Spacco e via Fosso Grande, all’interno dunque del Parco Nazionale del Vesuvio, dove sono state sequestrate per smaltimento non autorizzato di rifiuti e scarti di lavorazioni cinque aziende dedite al recupero, trattamento e commercializzazione di indumenti usati. L’intera area è di circa 20mila metri quadri, di cui circa 5mila costituiti da capannoni. Contestualmente, sono state poste sotto sequestro cinque macchine operatrici, dieci presse per imballaggio, quattro bilance elettroniche. Undici i dipendenti che lavoravano «in nero». Sono inoltre state contestate violazioni alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e denunciati i titolari delle cinque aziende. In via Luigi Palmieri e via Trentola, sempre nel Parco nazionale del Vesuvio, sono state sequestrate poi ulteriori sette imprese, tra cui cinque operanti nel settore tessile, una nel settore della movimentazione terra e l’altra in attività di falegnameria, tutte prive delle prescritte autorizzazioni. I responsabili sono stati denunciati per l’attività di smaltimento illecito di rifiuti. All’interno di una delle aziende sono stati anche rinvenuti circa 250 capi di abbigliamento falsificati, riproducenti loghi di noti marchi sportivi e il titolare è stato denunciato per produzione e commercio di articoli contraffatti.

Il sindaco: «Grande sinergia contro la Terra dei Fuochi»
La vasta operazione di oggi a Ercolano è stata commentata anche dal primo cittadino Ciro Buonajuto che ha sottolineato «la sinergia di tutte le forze dell’ordine nel fronteggiare la piaga degli sversamenti illegali di rifiuti e materiali di risulta in una vasta area come quella alle falde del Vesuvio». «La quantità di forze messe in campo ed i provvedimenti adottati rendono l’idea di quale sia la dimensione di un fenomeno che quotidianamente ci vede impegnati in attività di controllo e repressione – ha commentato il sindaco – Ringrazio l’Incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania, polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale e tutti quanto hanno contribuito a questo dispiegamento di uomini e mezzi sul territorio di Ercolano».

giovedì, 12 Aprile 2018 - 18:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA