Torre Annunziata, sentenza che fa scuola: «La prostituzione? Non è sempre reato Punibile solo se ci sono minori in giro»

Prostituzione
di Dario Striano

L’attività di prostituzione non può essere punita «se non nella misura in cui sia collegata alla commissione di reati contro l’integrità psichica e fisica di minori, sanità, sicurezza e tranquillità pubblica». Per questa ragione, in assenza di questi presupposti, una prostituta bulgara è stata assolta, con la formula «perché il fatto non sussiste» dal reato contro la pubblica moralità sancito dall’art 1 della legge 1423 del 1956. La sentenza, che traccia la strada anche sull’efficacia dell’azione di contrasto alla prostituzione, è stata emessa ieri pomeriggio dal giudice monocratico Valeria Campanile del Tribunale di Torre Annunziata. A beneficiarne è stata una cittadina bulgara, K.I., fermata nella notte del primo luglio 2015 parzialmente nuda in strada dai carabinieri della stazione di Poggiomarino. La 27enne venne anche colpita da un foglio di via obbligatorio dal comune a firma del Questore. Un foglio di via che, detto con parole del giudice monocratico Valeria Campanile, «si fonda esclusivamente sull’esercizio dell’attività di prostituzione». «Per le ragioni esposte, – ha chiarito il magistrato nelle motivazioni contestuali alla sentenza- non può ritenersi l’imputata alla categoria dei soggetti obiettivamente pericolosi, non essendo connotata la sua condotta da illiceità criminosa tale da giustificare l’adozione di un provvedimento amministrativo di allontanamento, in ragione dell’assenza di precedenti gravi ed allarmanti attestanti l’inserimento stabile in contesti delinquenziali». L’ordine di allontanamento è «dunque da ritenersi illegittimo in quanto adottato in assenza dei presupposti normativi e, segnatamente, emesso nei confronti di un soggetto non socialmente pericoloso». Presupposti che hanno definitivamente scagionato ieri mattina la bulgara. Quella sera del primo luglio del 2015 la donna aveva attirato l’attenzione non soltanto perché «era palesemente una lucciola», ma anche per i suoi modi spregiudicati e molto spinti «con cui provava ad abbordare clienti e guadagnare soldi in cambio di prestazioni sessuali». Quando è stata bloccata dalle forze dell’ordine, la donna ha provato a nascondere la sua identità a cui poi i militari dell’Arma sono giunti riconoscendola nella prostituta già segnalata precedentemente dalla polizia, «che aveva inviato un fonogramma ai carabinieri di Poggiomarino, Striano e San Giuseppe Vesuviano». Circostanze ricostruite nelle udienze precedenti dai militari che hanno effettuato il fermo e l’identificazione della squillo a via Passanti Flocco, al confine con Boscoreale, quando la giovane era in compagnia di un’altra sua coetanea connazionale. L’operazione dei carabinieri si inserì nella lotta alla prostituzione sul territorio di Poggiomarino iniziata dal sindaco Leo Annunziata con un’ordinanza sindacale che proibì agli automobilisti di arrestare la marcia nei pressi delle “lucciole” in alcune vie del comune vesuviano. Quelle in cui era più diffuso il fenomeno della prostituzione.

giovedì, 12 Aprile 2018 - 08:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA