Sedici indagati. Sedici persone accusate, a vario titolo, di aver avuto una responsabilità nel crollo del palazzo di via Rampa Nunziante a Torre Annunziata che portò alla morte di otto persone, di cui due bambini.
A otto mesi di distanza dalla tragedia che scosse il comune a sud di Napoli, la procura della Repubblica di Torre Annunziata mette un punto alle indagini e si appresta a trascinare in Tribunale i possibili responsabili di una tragedia che poteva essere evitata. Questa mattina carabinieri e polizia hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio, a sedici persone: tra queste c’è anche un noto avvocato di Torre Annunziata, il penalista Roberto Cuomo, amministratore del condominio; gli architetti Massimiliano Bonzani e Aniello Manzo; Gerardo Velotto. Lì, nel documento, sono contenute le contestazioni dei magistrati, che hanno evidenziato abusi urbanistici nonché falso in atti pubblici per mascherare lavori che altrimenti non sarebbe stato possibile realizzare.
L’atto di accusa della procura, in particolare, poggia sulla consulenza tecnica redatta dai professori Nicola Augenti e Andrea Porta dalla quale è emerso che al secondo piano del palazzo sono stati realizzati dei lavori di manutenzione straordinaria da Gerardo Velotto. Ebbene, quei lavori «sono stati eseguiti in assenza di qualsiasi titolo abilitativo, tramite la demolizione di tramezzi divisori che, sovraccaricando il maschio murario al secondo piano, nonché indebolendo in modo significativo il maschio in quanto la compagine muraria veniva privata in più punti di elementi lapidei (pietre di tufo), cagionavano lo schiacciamento dei maschi murari che costituivano il muro perimetrale esterno a nord, prospiciente la ferrovia».
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martedì, 17 Aprile 2018 - 12:03
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