Blitz antidroga nel Napoletano, i soldi per la droga infilati nei forni siderurgici: arrestato imprenditore di Milano

Un sequestro di cocaina (foto Kontrolab)

C’è anche l’amministratore di una società di Milano che produceva forni siderurgici tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi eseguiti stamattina dai carabinieri di Napoli nell’ambito della maxi-inchiesta sui fiumi di cocaina provenienti dalla Colombia e destinati a diversi clan dell’hinterland a nord di Napoli: i Nuvoletta di Marano, i Ciccarelli del Parco Verde, gruppi del rione Traiano e di Castello di Cisterna. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i forni siderurgici venivano utilizzati per trasferire i soldi sporchi necessari per l’acquisto degli stupefacenti: le mazzette di denaro venivano infilate in intercapedini ricavate ad arte.
Nell’ambito dell’operazione, che ruota attorno alla figura del broker latitante Bruno Carbone, sono stati arrestati i parenti di Carbone (il padre, la madre e la moglie) nonché un carabiniere in servizio presso il nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Al militare dell’Arma, detenuto per effetto dell’indagine presso il carcere di Santa Maria Capua Vedere, è contestato il reato di traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante della matrice camorristica. Ai domiciliari anche la moglie del carabiniere.

Manuela Galletta

—>>> Leggi anche gli approfondimenti dell’inchiesta al seguente link: 

Soffiate sui blitz, così il carabiniere avrebbe aiutato l’attività dei narcos: retroscena degli arresti nel Napoletano

giovedì, 19 Aprile 2018 - 15:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA