Arrivano le prime scarcerazioni nell’ambito dell’inchiesta che giovedì mattina ha visto finire in prigione cinque persone, incluso il ras di San Giovanni a Teduccio Salvatore D’Amico ‘o pirata. Il giudice per le indagini preliminari Marcopido del Tribunale di Napoli chiamato a convalidare i fermi spiccati dalla procura ha deciso di restituire la libertà a Salvatore Salomone, figlio di quel Giovanni – cognato di Salvatore D’Amico – caduto vittima di un agguato di camorra il 13 aprile scorso a Ponticelli. Salomone è stato difeso dall’avvocato Antonio Gallo. In sede di convalida del fermo Salomone aveva respinto gli addebiti. Rispetto alla sua posizione il gip ha ritenuto insussistenti i gravi indizi di colpevolezza. Lascia il carcere anche Giovanni Paduano, ma a lui sono stati concessi i domiciliari. Resta, invece, in cella il boss Salvatore D’Amico.
La procura aveva contestato a vario titolo ai cinque fermati (un sesto indagato è ricercato) i reati di estorsione consumata da 2mila euro, una tentata estorsione e un tentativo di riciclaggio, tutti reati aggravati dalla matrice camorristica.
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sabato, 5 Maggio 2018 - 21:33
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