Casalnuovo, condomino pestato a sangue perché litigò con un uomo del clan Rea: domiciliari revocati a 2 aggressori

Tribunale Giustizia

Settembre 2014, Casalnuovo. Un cittadino perbene venne massacrato di botte, picchiato da almeno nove persone. Un pestaggio violento perché l’uomo, sarà accertato quasi nell’immediatezza dei fatti, aveva litigato con un condominio per una banale questione relativa all’installazione di un meccanismo di apertura del cancello. Il guaio per l’uomo, cittadino di Casalnuovo, fu che quel condomino era legato al clan Veneruso. E il clan, per affermare la propria posizione di dominio sul territorio, non esitò a scaricare la sua rabbia su quell’uomo. Da allora sono trascorsi tre anni e mezzo e due degli aggressori di quel condomino, nella giornata di oggi, sono di nuovo in libertà. I giudici della quinta sezione penale della Corte d’Appello di Napoli hanno, infatti, disposto la revoca degli arresti domiciliari per Emanuele Esposito e Salvatore Rea, rispettivamente figlio e genero della più nota Olga Cerullo considerata al tempo la consigliori dei Veneruso. La Corte, accogliendo la richiesta dell’avvocato Rosario Arienzo, ha ritenuto cessate le esigenze cautelari. Esposito e Rea sono stati condannati (in primo e in secondo grado) a cinque anni di reclusione ciascuno per lesioni gravissime con l’aggravante della matrice camorristica per aver agito al fine di agevolare la cosca dei Rea-Veneruso. Pende il processo per Cassazione. Esposito e Rea sono, inoltre, le stesse persone accusate dalla Dda anche di aver partecipato al tentato omicidio di Giovanni Romano Gallucci, accusa dalla quale sono stati però assolti.

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giovedì, 10 Maggio 2018 - 18:49
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