Si svolgeranno nella giornata di domani gli interrogatori di garanzia degli Esposito (Gabriele, Giuseppe e Francesco), i tre imprenditori amici di alcuni calciatori del Napoli, tornati in cella nella giornata di ieri con l’accusa di intestazione fittizia di beni perché hanno accollato a familiari o terze persone la titolarità di beni che secondo la procura erano in realtà loro riconducibili. In particolare la procura contesta a Gabriele Esposito di essere lui il ‘dominus’ delle attività imprenditori e di essere stato lui a scegliere di intestare ad altri i beni per eludere le misure di prevenzione dal momento che ha sulle spalle una condanna (non definitiva a sette anni per associazione mafiosa). Il gip ha accordato l’arresto sia per questa accusa che per quella dell’aggravante della matrice camorristica, per aver agito al fine di agevolare il clan Contini. L’aggravante scaturisce da un racconto del pentito Salvatore Maggio circa una strana estorsione subita da Gabriele col consenso del ras dei Contini Ettore Bosti nonché da un’intercettazione che prova l’esistenza di un rapporto di amicizia tra Ettore Bosti e Giuseppe Esposito. Il gip, invece, non ha accordato la misura cautelare per il reato di riciclaggio che pure era contestato ad alcuni indagati: la procura ritiene che gli Esposito abbiano usato i soldi della camorra per aprire le attività poi intestate a terze persone. Il punto è che mancano elementi concreti a sostegno di questa tesi. Agli Esposito, nell’ambito di quest’ultima indagine, sono stati sequestrati anche beni ritenuti di loro proprietà: tra questi la famosa discoteca ‘Il Club partenopeo’ a Coroglio che è stata location per la festa di addio di Pepe Reina.
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giovedì, 10 Maggio 2018 - 18:03
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