Una ‘Borsa’ per valorizzare la ricerca italiana, la sfida parte da Salerno

Da sinistra Musto, Aiello, Campiglia e Peschiera

«La Borsa si conferma un appuntamento di riferimento per chi in Italia è interessato a fare concretamente trasferimento tecnologico in particolare per valorizzare la ricerca italiana. Il Forum 2018 cresce ancora rispetto alle precedenti edizioni: 340 progetti, 64 tra aziende e investitori, 32 università rappresentate, 51 spinoff, 55 pitch, 863 appuntamenti con i ‘one to one’. I risultati ottenuti sinora, le tante collaborazioni nate tra ricercatori e imprese nell’ambito della Borsa, ci motivano ancor di più nel portare avanti il modello relazionale di Emblema che punta sulla costruzione di rapporti diretti tra il mondo accademico e potenziali finanziatori, superando qualsiasi logica di intermediazione». Lo ha detto Tommaso Aiello, direttore generale della Fondazione Emblema e coordinatore della Borsa della Ricerca, alla presentazione della IX edizione del Forum “Borsa della Ricerca”, che si è svolta nella sala del Senato Accademico del Campus di Fisciano all’Università di Salerno.
«LaBorsa della Ricerca’ è un percorso progettuale che come Università abbiamo intrapreso a partire dal 2014, in partnership con Fondazione Emblema», ha evidenziato a margine dell’incontro Aurelio Tommasetti, rettore dell’Università di Salerno. «Al centro di questo progetto ci sono ancora una volta la ricerca e il trasferimento tecnologico, dimensioni sulle quali siamo costantemente a lavoro per un potenziamento dei risultati. Ma non è abbastanza: i nostri talenti sono i veri protagonisti del progetto, che li mette in contatto con le aziende del territorio, per presentare loro idee innovative e di impresa. Borsa della Ricerca rappresenta un impegno ancora maggiore per Unisa verso la Terza Missione, a partire soprattutto, dalle opportunità offerte dal nostro campus, che, con questo progetto, vuole configurarsi come spazio di incontro tra i giovani, le loro idee, gli acceleratori di imprese, gli istituti di credito e i venture capitalist. Un progetto, quello della Borsa – ha aggiunto Tommasetti -, che ben si affianca, alimentandolo, al percorso avviato dall’Ateneo mediante la promozione del trasferimento tecnologico e del sostegno alla ricerca universitaria. Implementare sistematici rapporti con il tessuto economico e produttivo locale e favorire l’utilizzo dei risultati della ricerca nei processi produttivi innovativi sono attività che ci vedono e ci vedranno costantemente impegnati come governance di una comunità vivace e aperta».
Il Forum della Borsa della Ricerca è realizzato anche quest’anno con il contributo della Regione Campania e di Sviluppo Campania. A testimonianza dell’interesse dell’amministrazione regionale verso l’iniziativa, la Borsa è stata inserita tra le iniziative della Strategia di Specializzazione Intelligente – RIS3 anche in virtù della sua peculiarità a essere appuntamento stabile tra università ed imprese per discutere concretamente di trasferimento tecnologico.
Secondo Silvia Peschiera, University Relations Leader per Ibm Italia «la ‘Borsa della Ricerca’ è fondamentale come network che mette a disposizione delle imprese oltre trenta università è importante perché da qui si possono acquisire diverse competenze che  portano valore all’innovazione. Ibm – ha sottolineato – investe ogni anno circa sei miliardi di dollari sulla capacità e sulla forza di attrarre talenti all’interno della nostra azienda per portare sviluppo e innovazione. Basti pensare che l’Italia investe poco più venti miliardi di euro per capire quanto crediamo in questo processo».
«Il Comitato per la valorizzazione del Dottorato è nato per promuovere il ruolo dei dottori di ricerca nella società e nel sistema produttivo italiano. Il Comitato – ha osservato il presidente Mario Munari, a margine della conferenza, che raccoglie iscritti da oltre 40 università italiane, è attualmente impegnato nella promozione di un progetto di Legge d’iniziativa popolare per valorizzare il titolo di Dottore di ricerca nel mondo del lavoro. Abbiamo deciso di essere partner della Borsa della Ricerca forDoc perché crediamo sia una iniziativa concreta per fare conoscere le potenzialità ed il valore dei Dottori di ricerca a decine di imprese italiane».
«E’ per questo che organizzeremo insieme alla Fondazione Emblema una serie di presentazioni a partire dal primo appuntamento previsto a Venezia il 15 giugno prossimo», ha sostenuto Fulvio Musto (Comitato per la valorizzazione del Dottorato)  presente alla tavola rotonda.
«L’università degli Studi di Salerno è al di sopra della media nazionale con 22 spin off che si occupano di diverse attività dall’agroalimentare alla salute e ben 12 di questi progetti sono usciti al di fuori dell’Università e hanno creato impresa», ha rimarcato Pietro Campiglia, delegato del rettore al Fundaising dell’Ateneo . «Oltre a questo stiamo promuovendo un progetto di incubazione delle grandi imprese all’interno del nostro ateneo – ha aggiunto – per permettere sempre di più l’osmosi tra ricerca di base e ricerca finalizzata».
«La Borsa si arricchirà di una nuova iniziativa, complementare al Forum di Salerno: ‘forDoc’, il primo evento nazionale di recruiting dedicato a dottorandi e dottori di ricerca: un evento che speriamo possa contribuire a migliorare il raccordo tra università ed imprese sul tema del trasferimento tecnologico», ha aggiunto il direttore generale della Fondazione Emblema. «L’iniziativa sarà organizzata in ottobre a Verona e sarà realizzata in collaborazione con la Regione Veneto. Anche attraverso forDoc, speriamo di dare un contributo concreto al raccordo tra atenei ed aziende sul tema del trasferimento tecnologico e di aiutare il tessuto produttivo del Paese ad essere sempre più competitivo».

lunedì, 28 Maggio 2018 - 18:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA