«Meglio restare nelle tende che soluzioni posticce come Modugno». Nel secondo giorno di udienze celebrate nel vergognoso accampamento tirato su in tutta fretta dopo lo sgombero – per ragioni di sicurezza e di criticità nelle fondamenta – del Palagiustizia di via Nazariantz, gli avvocati di Bari puntano i piedi e mettono il veto sulla soluzione tampone prospettata lunedì sera dal dirigente del Ministero della Giustizia. Il ministero, in accordo con la Conferenza permanente, ha individuato il trasloco temporaneo degli uffici presso l’ex sede distaccata del Tribunale a Modugno, vale a dire 12 chilometri e mezzo circa di lontananza – percorrendo il raccordo autostradale – dal capoluogo. Ma gli avvocati temono, anche alla luce del totale disinteresse sino ad oggi dimostrato dalla politica nei confronti di una situazione di inabilità nota a tutti e da diversi anni, che il trasloco temporaneo si trasformerà in un trasloco definitivo. E così, nel corso dell’assemblea pubblica che ci è tenuta nell’Anche Cinema e alla quale hanno partecipato anche i magistrati, civilisti e penalisti sono giunti alla conclusione che è meglio restare accampati.
Anche per l’Anm la soluzione di Modugno, peraltro stando al decreto ministeriale utilizzabile fino al 12 settembre, «è del tutto insoddisfacente», commenta il presidente Lorenzo Gadaleta. «Non vediamo risposte dal Ministero», osserva piccato il procuratore Giuseppe Volpe. Dunque si va avanti combattendo con il caldo infernale, le zanzare e i bagni chimici. E’ una situazione vergognosa. Nel week-end la Protezione civile ha dovuto montare tre tende, una sola delle quali (più grande) refrigerata, mentre nelle altre due sembra di essere in un girone dell’inferno. «Le tende sono il segno del fallimento in una città che è riuscita faticosamente a ricostruire il teatro Petruzzelli e dove i poteri di veto sono terribili», commenta il presidente della Corte di Appello Franco Cassano.
maga
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martedì, 29 Maggio 2018 - 15:27
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