Carrefour, anno zero: fuga dal centro Scaffali vuoti, assalto all’ultima merce: a rischio il futuro di 130 famiglie

di Andrea Terracciano

Il conto alla rovescia ormai è partito. Manca meno di un mese alla chiusura definitiva, ma il Carrefour di Marcianise in pratica è già stato spazzato via. Tra la corsa all’ultimo pezzo scontato e i pochi clienti, l’aria di smobilitazione è evidente. Oltre le barriere presidiate dalla vigilanza, il vociare della galleria del centro Campania. All’interno livello acustico da bosco e presenze minime. In pochi cercano ancora l’affare, anche perché ei primi giorni i patiti degli sconti si sono spazzolati via tutto. Più che un ‘fuori tutto’ una corsa all’approvvigionamento, con interi reparti svuotati, capi di abbigliamento accatastati stile bancarelle del mercato e corsie chiuse al pubblico dopo la furia degli acquirenti. Non sono mancati neppure gli episodi di sciacalaggio: pochi giorni fa una coppia è stata fermata dai carabinieri mentre rubava della merce dagli scaffali ormai sguarniti.

Ora si fa fatica a trovare perfino ciò che di solito si compra nel supermercato sotto casa; eppure fino a venti giorni fa questo erano uno degli ipermercati più forniti del Sud. Poi il fulmine a ciel sereno, l’annuncio di Carrefour, con una nota stringata: dal 30 giugno si chiude. I 130 dipendenti vivono col fiato sospeso da quel momento: il gruppo francese ha già annunciato la volontà di ricollocarli, ma per molti significa stravolgere la propria vita e quella dei familiari. Alle parole rassicuranti delle prime ore non hanno fatto seguito fatti concreti e negli ultimi giorni, proprio i partiti fondatori nel nascituro governo gialloverde, si sono posti sull’attenti di fronte agli svilupi della vicenda marcianisana. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e Vincenzo Viglione, hanno già presentato una richiesta di audizione al presidente della Commissione regionale Attività produttive.ponendo l’attenzione sull’invito ai lavoratori ad accettare una buonuscita nel caso in cui decidessero di firmare una conciliazione con la quale dichiarano, di fatto, di non avere più nulla a pretendere. «L’alternativa consiste nell’accettare un eventuale trasferimento per molti padri di famiglia chissà dove, con una indennità per l’affitto di una casa della durata non superiore ad un anno» scrivono i pentastellati. Nelle ultime ore gli ha fatto eco il senatore della Lega  Claudio Barbaro: «Questa possibilità si avvicina molto di più ad un licenziamento che ad una garanzia del posto di lavoro e molti saranno più allettati dall’incentivo per il licenziamento spontaneo che da questa prospettiva». E sullo sfondo c’è già il possibile insediamento da luglio di uno store Primark dove in molti, compreso il parlamentare leghista, sperano possano essere allocati gli esodati di Carrefour.

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sabato, 2 Giugno 2018 - 10:40
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