Bari e i processi nelle tende roventi, Bonafede indica 6 immobili provvisori Penalisti dal prefetto, Emiliano al sit-in

Per quasi un mese a Bari la Giustizia penale è stata amministrata nelle tende
di Manuela Galletta

L’incontro in Prefettura è durato a lungo. «Siamo soddisfatti», dice l’avvocato Gaetano Sassanelli guadagnando l’uscita. Le istanze degli sfollati sono state messe per iscritto. Tutte. E il prefetto s’è impegnato a metterci la firma e a inviare il ‘verbale’ al ministro Alfonso Bonafede. Un atto di solidarietà istituzionale, che si consuma mentre all’esterno del Palazzo il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano prova confrontarsi con gli avvocati impegnati in un sit-in. Lui Emiliano viene dapprima contestato, ché quando nel 2004 si insediò alla guida del Comune fece saltare la gara d’appalto già assegnata dalla precedente giunta di centrodestra all’azienda Pizzarotti di Parma per la realizzazione della cittadella giudiziaria (la vicenda si è dipanata in una battaglia legale finita davanti alla Corte europea). Poi gli animi si rasserenano e il Governatore prova oggi a tendere una mano, seppur chiudendo alla possibilità – accarezzata dagli ‘sfollati’ – di poter utilizzare la sede del Consiglio regionale: «Se lo Stato ci chiede di intervenire noi interveniamo, come abbiamo fatto per le tende. Se ci chiedono palazzi o quello che è necessario. Siamo in grado di dare una mano. Per qualunque esigenza siamo a disposizione, ma la strategia sull’edilizia giudiziaria è del Governo». La palla dunque è e resta nelle mani del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che a Roma ha incontrato il primo cittadino Antonio De Caro. Il Guardasigilli, che in occasione della visita nella tendopoli della vergogna s’era impegnato personalmente a trovare una soluzione, ha messo sul tavolo sei proposte di immobili per ospitare gli uffici giudiziari penali che sino al 26 maggio erano allocati all’interno del Palagiustizia sgomberato perché inagibile. Proposte che sarebbero non in linea con le istanze invece avanzate al Prefetto. «Per ospitare gli uffici tutti senza spacchettarli è necessario trovare un immobile di 15mila metri quadrati. Attualmente a Bari ce ne sono almeno tre, uno dei quali è nella disponibilità della pubblica amministrazione – spiega l’avvocato Sassanelli, presidente della Camera penale – si tratta della Cittadella della Guardia di Finanza che adesso è libera e che dovrebbe ospitare la scuola degli allievi della Finanza dell’Aquila. La struttura è perfetta. E credo che si debba cedere il passo alla funzione dei processi». I penalisti rivolgono poi un invito a Bonafede: «E’ importante che il ministro non continui a fidarsi e a interloquire con i funzionari del ministero che erano presenti quando si sono creati i presupposti che hanno portato a questa situazione. E’ importante che il ministro valuti autonomamente». In attesa di capire quale sarà il destino di avvocati, magistrati e personale amministrativo del settore penale di Bari, i penalisti di tutta Italia si preparano alla tre giorni di sciopero nazionale proclamato proprio per tenere alta l’attenzione sul caso Bari, dove da quasi 20 giorni la Giustizia viene amministrata nelle tre tende allestite davanti a quello che fu il Palagiustizia.

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martedì, 12 Giugno 2018 - 15:18
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