Lasciò la figlia di 23 mesi chiusa
in auto, la Cassazione non fa sconti: condannata una mamma

Tribunale Giustizia

Per andare a fare la spesa, lasciò la propria figlia, di soli 23 mesi, da sola in macchina, con vetri e sportelli chiusi. Una mamma è stata condannata con sentenza definitiva per ‘abbandono di minore’. La sentenza definitiva è stata emessa dalla quinta sezione penale della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato dall’imputata. La donna sosteneva che non poteva ritenersi configurato il reato, spiegando, a sua difesa, che si era «assicurata di aver ben posizionato la figlia sul suo seggiolino», di aver «riscontrato che dormisse», nonché di aver «chiuso le portiere per impedire eventuali intrusioni di terzi». A suo dire, non poteva quindi ravvisarsi una «situazione di pericolo potenziale», poiché la bimba «assicurata con le cinture, non avrebbe potuto né cadere dal seggiolino, né azionare qualche meccanismo della vettura e metterla in moto». I giudici di piazza Cavour hanno invece condiviso le conclusioni della Corte d’appello di Firenze, sottolineando che “la situazione” a cui la minore era stata esposta era «manifestamente pericolosa»: la bimba era stata «lasciata sola in un’auto ermeticamente chiusa, esposta al sole nelle ore centrali della giornata senza alcuna forma di riparo», il che esponeva la bimba «agli effetti negativi del progressivo surriscaldamento dell’abitacolo». Quindi, gli accorgimenti adottati dalla madre, secondo la Cassazione, hanno solo «acuito»  la mancanza d’aria all’interno del veicolo che ha rischiato di essere fatale.

sabato, 16 Giugno 2018 - 17:12
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