Tatuatore innocente ucciso dalla camorra Oggi la sentenza, la rabbia di Susy: «Chi parla di lotta ai clan mi ha lasciato sola»

Gianluca Cimminiello, il tatuatore vittima innocente della camorra
di Manuela Galletta

Una condanna per l’omicidio del tatuatore Gianluca Cimminiello c’è già ed è definitiva: Vincenzo Russo, l’uomo che ha sparato uccidendo una bravo ragazzo solo perché si era ribellato a un sopruso, deve scontare la pena dell’ergastolo.
Ma oggi nel palazzo di Giustizia di Napoli si scriverà un’altra pagina importante della storia processuale di questo assurdo e barbaro omicidio. I giudici della Corte d’Assise di Napoli sono in camera di consiglio per decidere delle sorti del boss Arcangelo Abete e di Raffaele Aprea, al tempo uniti sotto la bandiera degli Amato-Pagano. La procura ne ha chiesto la condanna all’ergastolo, ritenendo Abete il mandante dell’omicidio e Aprea l’organizzatore dell’agguato. Susy Cimminiello, sorella di Gianluca, è in aula. Come sempre. Come ha sempre ha fatto da quando la Direzione distrettuale antimafia è riuscita a mettere insieme alcuni dei tasselli dell’omicidio di Gianluca, ammazzato con un colpo di pistola all’esterno del suo negozio di tatuaggi a Casavatore. E’ in aula ma è sola. Con lei pochi amici. «Siamo quattro gatti», commenta lei arrabbiata. Ed è la prima volta che Susy, mai in cerca di riflettore ma combattente silenziosa, affida ad una ‘telecamera’ la sua delusione, la sua amarezza. Lo fa con un video-messaggio affidato a Facebook. E il suo è un monito. Un monito a tutti quelli che a parole le hanno mostrato solidarietà, ma che nei fatti oggi non sono al suo fianco. «La criminalità non si combatte ai tavoli, ai convegni ma ai Tribunali – dice Susy – Ma qui oggi siamo quattro gatti. Ho combattuto per verità e giustizia. E continuerò a combattere. Siete ancora in tempo: la sentenza è prevista dalla 14.30 in poi. Venite qui e metteteci la faccia. Sono stanca di metterci la faccia solo io e pochi altri. La camorra uccide chi è solo. Mi auguro e spero che stiate facendo qualcosa di meglio».

venerdì, 29 Giugno 2018 - 12:29
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