Cinque strutture alberghiere, un autosalone e svariati conti correnti, riconducibili ad alcuni fiancheggiatori dei clan Di Lauro e Bocchetti, sono stati sequestrati oggi dal Nucleo Di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli. I finanzieri hanno notificato una misura cautelare (arresti domiciliari) a Pietro Virgilio, 74 anni, ritenuto affiliato al clan Di Lauro di Secondigliano, con un passato da storico contrabbandiere di tabacchi lavorati esteri. Virgilio, ritenuto tra gli attori principali del commercio clandestino di “bionde” negli anni ’90, sottolineano gli investigatori, ha accumulato un ingente patrimonio. A lui risulta riconducibile un’azienda di Casoria, attiva nel commercio di autoveicoli, oggi sottoposta a sequestro. Le indagini sono state coordinate dai pm Stefania Castaldi ed Henry John Woodcock della Procura della Repubblica di Napoli e si sono concentrate su un presunto network imprenditoriale sfruttato dai clan per la ripulitura e il reinvestimento dei capitali frutto di attività illecite. Cinque strutture alberghiere – tra Napoli, Casavatore, Giugliano in Campania e Melito di Napoli – sono state invece sequestrate ai familiari di Carmine Acquavella, deceduto nel 2014, ritenuto affiliato al clan Bocchetti, di cui, dopo la consueta “gavetta”, era diventato il tesoriere, curandone il riciclaggio dei proventi illeciti.
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martedì, 3 Luglio 2018 - 14:45
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