Buste delle spesa e contratti di lavoro in cambio di pacchetti di voti: lo scandalo politico di Torre del Greco | Inchiesta

di Dario Striano

Articolo tratto dal quotidiano digitale di 14 pagine dell’edizione di giovedì 5 luglio

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Il video-scandalo di Fanpage.it. I contratti di lavoro saltati fuori alla vigilia delle elezioni amministrative. Le voci di voto inquinato che diventano sospetti. Gli indagati, quindici in tutto secondo indiscrezioni. E gli interrogatori. Quelli già cominciati nelle scorse settimane non appena le urne si sono chiuse e quelli che seguiranno nei prossimi giorni.
Torre del Greco è il ‘sorvegliato speciale’ della procura della Repubblica di Torre Annunziata. Di nuovo. Dopo l’inchiesta che ha fatto finire a processo l’allora sindaco Ciro Borriello, interrompendo con le manette il suo mandato e spegnendo il sogno, pure accarezzato, di lanciarsi in Parlamento sotto l’ombrello della Lega, adesso il Comune corallino è chiamato a fare i conti con una nuova pagina investigativa che va sotto la voce di voto di scambio. Un reato che, se accertato, potrebbe portare all’annullamento delle elezioni. La procura punta tutto, per ora, sui percorsi formativi di “Garanzia Giovani” che hanno garantito l’assunzione, proprio a ridosso dell’electron day, di netturbini alla “Gema”, il consorzio ambientale che gestiva il servizio di nettezza urbana in città. Circa 50 posti di lavoro a tempo determinato. Tradotto: sei mesi con stipendio da 500 euro per decine di disoccupati. Che si sarebbero poi sdebitati, è lo scenario ipotizzato dagli inquirenti, votando e facendo votare i politici di riferimento. Uno dei politici sui quali la procura ha acceso i riflettori è Stefano Abilitato, eletto consigliere comunale con 927 (un plebiscito) nella lista ‘Il Cittadino’ (a sostegno del neo sindaco Giovanni Palomba): è tra le persone iscritte nel registro degli indagati per associazione a delinquere finalizzata ai reati elettorali. Martedì scorso Abilitato è comparso dinanzi al procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli per essere interrogato. Alle domande del magistrato non si è sottratto. Ha risposto e ha professato la sua innocenza. A lui la procura è risalita perché il suo nome è stato fatto sia dai netturbini indagati (otto in tutto), sia – ma solo parzialmente – da Simone Magliacano, ex assessore con Ciro Borriello. Sarebbe stato proprio l’ex rappresentante della giunta del ‘sindaco sceriffo’, in qualità di commercialista, a curare la pratica per l’inserimento degli aspiranti lavoratori nelle liste dell’agenzia interinale dalla quale poi sono stati assunti.
La Procura di Torre Annunziata, supportata dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco, sta dunque controllando i contratti di ‘Garanzia Giovani’ per valutare se sono stati formalizzati per scopi elettorali, per attirare dunque ‘facili consensi’, oppure per atti già previsti dall’azione governativa. Le assunzioni sarebbero state infatti firmate a pochi giorni dal voto, ma durante la gestione commissariale dell’Ente. In attesa di riscontri, la magistratura procede, data l’ipotesi di voto ‘inquinato’, spedita nelle indagini, allargate anche ad altre ipotesi di condizionamento della preferenza elettorale, come ad esempio la ‘classica’ busta della spesa, data agli elettori. Nei prossimi giorni continueranno gli interrogatori e potrebbero essere ascoltati anche altri candidati alle Comunali: si vocifera che i nomi ‘caldi’ siano almeno due. E’ salito infatti a 15 il numero degli indagati per voto di scambio. Inizialmente coinvolti nelle indagini erano solo gli 8 netturbini già ascoltati dagli inquirenti, i cui telefoni cellulari sono stati sequestrati ed esaminati. Al vaglio degli investigatori ci sono non solo le chat dei ‘social’ ma anche le foto scattate con gli smartphone nelle cabine dei seggi, quelle che immortalano la preferenza elettorale ‘inquinata’.

venerdì, 6 Luglio 2018 - 12:36
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