«I deputati sono privilegiati, basta con le assenze ingiustificate in Parlamento. A questi li paghiamo noi italiani». Il Movimento 5 Stelle, sin dalle origini, ha battuto proprio su questo punto. Gazebo, banchetti nelle piazze, manifestazioni e lunghissime lettere sui blog. Un unico obiettivo: informare gli italiani sulle nefandezze dei politici che ai dibattiti in Parlamento preferiscono altro. «Questa gente con noi rimarrà a casa – ripetono i pentastellati da una decina di anni – basta con la vecchia politica fannullona». Tutto legittimo, come dargli torto. E c’è da dire che gran parte delle fortune dei grillini, arrivano proprio dall’indignazione degli italiani rispetto agli stipendi incassati dai politici per le ‘fatiche’ in Parlamento.
Ma come si fa a preferire l’aula di Montecitorio a una bella spiaggia della Sardegna o a una bella regata in barca a vela? Nemmeno il leader politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio sa dare una risposta. Così il 20 luglio scorso il superministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, nonché vicepremier, si è trovato solo soletto a parlare di Ilva in Parlamento. Di Maio al cospetto di soli tredici deputati, nessuno della Lega e solo due del Movimento 5 Stelle, ha riferito sul rapporto che l’Anac ha stilato sull’azienda siderurgica, evidenziando delle irregolarità nella gara per la vendita. Insomma, una cosa importante per gli italiani. A quanto pare un po’ meno per i parlamentari, anche per i supermoralisti a 5 stelle. Spulciando tra i dati di parlamento18.openpolis.it, che registra le presenze dei deputati in Parlamento (sulla base delle votazioni), il comportamento del Movimento è tutt’altro che ineccepibile. E’ evidente che ad alcuni grillini, la presenza tra i banchi di Montecitorio, fa venire l’orticaria. Il meno presente tra tutti i deputati italiani è l’onorevole pentastellato Leonardo Salvatore Penna, eletto nella circoscrizione Sicilia 1 che, al pari di Michela Vittoria Brambilla (Fi), ha partecipato a una sola seduta su 220 dall’insediamento, con un tasso di assenteismo del 99,5%. Scorrendo la classifica, però, il dato diventa allarmante: ben tre grillini nelle prime sei posizioni per assenze, a cui si aggiunge anche l’espulso dal partito Andrea Cecconi (che comunque è stato eletto con il Movimento 5 Stelle nelle Marche).
Oltre a Penna, si sono visti sporadicamente a Montecitorio l’onorevole Iolanda Nanni (eletta nella circoscrizione Lombardia 4), che ha un tasso di assenteismo del 97,27%; e l’onorevole velista Andrea Mura (eletto nella circoscrizione Sardegna) che ha sole 8 presenze in aula. Quest’ultimo addirittura ha dichiarato nei giorni scorsi: «Io l’ho detto fin dall’inizio, anche in campagna elettorale, che il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di testimonial a difesa degli oceani». Esternazioni definite «inaccettabili» dal vicepremier Luigi Di Maio. «Noi parlamentari siamo dei privilegiati e dovremmo stare chiusi in Parlamento a lavorare. Queste sue considerazioni spero siano false ma comunque dovrebbero indurlo a dimettersi». Il Codacons, poi, è passato alle vie di fatto presentando nei confronti del deputato velista un esposto alla procura della Repubblica: il reato di cui Mura si sarebbe macchiato – secondo il Codacons – è il peculato. Insomma tutti i deputati grillini assenti in Parlamento avranno altri impegni – nessuno lo mette in dubbio – ma secondo la morale a 5 stelle dovrebbero dimettersi. In fin dei conti è estate: come si fa a preferire Montecitorio a una bella spiaggia in Sardegna o a un regata in barca a vela? Ormai anche i grillini lo hanno capito, mentre gli italiani pagano.
—>> Leggi anche:
mercoledì, 25 Luglio 2018 - 21:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA