Nave italiana riporta in Liba i migranti Salvini smentisce: «Informazioni false» L’Onu: «Vogliamo vederci chiaro»

Migranti (foto kontrolab)

Sbarchi e migranti, la situazione precipita. Tra annunci trionfalistici e smentite l’Italia rischia di trovarsi nuovamente al centro di un caso internazionale. A finire nel mirino è il ruolo avuto dal rimorchiatore italiano Asso 28 nel salvataggio di alcuni migranti recuperati in mare e poi sbarcati nuovamente sulle coste libiche senza poter chiedere asilo. Se così fosse il rischio di violazione del diritto internazionale sarebbe elevato, infatti la Libia non è considerato un porto sicuro. Lo stesso Roberto Fico, presidente della Camera, ha parlato della necessità di intervenire in Libia. In mattinata, tuttavia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha smentito la notizia del coinvolgimento del rimorchiatore italiano e della guardia costiera italiana nel salvataggio in mare. «La guardia costiera libica nelle ultime ore ha salvato e riportato a terra 611 immigrati – ha detto Salvini sul suo profilo Facebook – le ong protestano e gli scafisti perdono i loro affari? Bene, noi andiamo avanti così». «La Guardia Costiera Italiana – ha aggiunto il ministro – non ha coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male informato». Quanto precisato dal ministro, tuttavia, non sembra convincere Unhcr. «Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie sul caso del rimorchiatore italiano #AssoVentotto che avrebbe riportato in Libia 108 persone soccorse nel Mediterraneo». E’ quanto si legge sull’account ufficiale dell’Unhcr in merito alla nave battente bandiera italiana. «La Libia non è un porto sicuro e questo atto potrebbe comportare una violazione del diritto internazionale», scrive l’organismo dell’Onu per i rifugiati.

martedì, 31 Luglio 2018 - 10:53
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