Bari, emergenza Giustizia dimenticata: sede definitiva non individuata, a fine mese termina il trasloco dal Palagiustizia

Per quasi un mese a Bari la Giustizia penale è stata amministrata nelle tende
di Manuela Galletta

Il 30 agosto, a Bari, si avvicina impietoso. Il 30 agosto è il termine ultimo entro il quale dovrà essere completato il trasloco degli uffici che insistono nel Palagiustizia dove sino a pochi mesi fa pulsava la giustizia penale. Ma il 30 agosto è anche la data entro la quale avvocati, magistrati, cancellieri e tutti gli operatori della Legge che nel Palagiustizia lavoravano, attendevano dal ministero di sapere quale sarebbe stata la sede, definitiva, che sarebbe dovuta diventare la loro casa. E, invece, a meno di sette giorni dall’arrivo del 30 agosto, a Bari regna ancora la totale incertezza. Complice anche la feroce polemica che a metà luglio accompagnò la notizia dell’esito della ricerca di mercato avviata dal Ministero della Giustizia per individuare lo stabile adeguato. Un articolo di Repubblica mise in evidenza che la proprietà dell’immobile ‘selezionato’ era di un privato sospettato di aver prestato denaro ad organizzazioni criminali mafiose: il privato in questo si chiama Giuseppe Settanni ed è amministratore della ‘Sopraf’ (di cui la sua famiglia è proprietaria al 50% con l’imprenditore Roberto Patano) a società proprietaria dell’immobile scelto dal ministro. I ‘nodi’ sollevati da Repubblica furono ben due: il primo aspetto riguarda la figura di Settanni, l’uomo accusato di aver prestato centinaia di migliaia di euro al cassiere del clan mafioso Parisi; il secondo invece riguarda la manovra di acquisto del palazzo. La ‘Sopraf’ ha comprato l’immobile, sfitto da tempo, solo pochi mesi fa e l’ha acquistato da un fondo pubblico. Poi si è aggiudicata la ricerca di mercato svolta dal ministero per trovare un immobile in grado di sostituire il Palagiustizia: se il ministero non troverà in tempi brevi una soluzione, si troverà costretto a pagare un canone di un milione e 200 mila euro l’anno per i prossimi sei anni. Risultato: nei giorni scorsi l’assegnazione dell’incarico è stato revocato e ora la sede non c’è più.
Non a caso i magistrati della procura di Bari hanno preso carta e penna e scritto una nota nella quale chiedono che «con la massima urgenza venga individuata una soluzione che permetta a questo ufficio di poter svolgere il proprio lavoro, al fine di assicurare il servizio Giustizia e il perseguimento dei reati del territorio». La nota è stata redatta all’esito di una assemblea dei pm convocata mercoledì 22 agosto dal procuratore Giuseppe Volpe in via Nazariantz, immobile dichiarato inagibile per rischio crollo che tra nove giorni, salvo una proroga, dovrà essere sgomberato. La nota è stata inviata al presidente della Repubblica, al Consiglio superiore dei ministri, al ministro della Giustizia, alla Cassazione, Corte di Appello e Procura Generale di Bari, al Commissario Europeo per la Giustizia, al presidente della Regione Puglia e al sindaco di Bari. Il procuratore Volpe e i pm baresi parlano di «funzioni istituzionali proprie della Procura fortemente compromesse, se non addirittura paralizzate, con conseguenti riflessi in tema di tutela dei diritti e della sicurezza delle persone». «L’ufficio – prosegue la nota – che ha competenza distrettuale e quindi si occupa anche della criminalità foggiana, vera e propria emergenza nazionale, non potrà garantire indagine e processi in tale materia, oltre che in tutti gli altri settori nevralgici di intervento». «Di tutto ciò – rilevano i pm baresi – devono essere consapevoli le istituzioni».
Nell’attesa che venga selezionato un altro immobile – ma i tempi e i modi di questa operazione resta allo stato un’incognita – personale e arredi della Procura sono in corso di trasferimento in un altro piccolo immobile in via Brigata Regina, in cui sono disponibili 1.050 mq «a fronte degli spazi di via Nazariantz – dicono i pm – pari a circa 4.800 metri quadrati». (L’articolo continua nell’edizione digitale del ‘quotidiano’ di Giustizia News24, il giornale che leggi da tablet, pc, e cellulare. Basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’ e per la singola copia basta contattare la redazione alla mail: redazione@giustizianews24.it)

venerdì, 24 Agosto 2018 - 08:00
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