Potestà genitoriale ai camorristi, il Csm: «Sì alla revoca, ma solo in casi gravi»

Tribunale Giustizia

Nel corso del plenum straordinario che si è tenuto per la prima volta nel Palazzo di Giustizia di Napoli, il Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato all’unanimità la risoluzione in materia di giustizia minorile dei consiglieri Balducci, Ardituro e Cananzi, membri della VI Commissione. Già questa mattina il documento sarà inviato ai presidenti del Senato e della Camera; al presidente della Commissione Parlamentare Antimafia; ai ministri della Giustizia e dell’Istruzione; alla Regione Campania, a cui si chiede l’istituzione di un ufficio di coordinamento dei servizi socio-assistenziali dei minori; al Coni, al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, ai Dirigenti degli Uffici giudiziari, al Procuratore Nazionale Antimafia. «La decisione di tenere un plenum formale qui a Napoli, ed è la prima volta che accade, costituisce un segnale molto forte alla città all’intera Regione ma anche al Paese – ha spiegato il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini – si tratta di una risoluzione di grande valore». Legnini ha poi parlato della risoluzione sulla criminalità minorile. «Si tratta di una risoluzione di grande valore – ha spiegato – Intendiamo, con proposte precise, endere più efficace l’azione di prevenzione e di repressione della devianza e criminalità minorile». Legnini ha sottolineato che con questa risoluzione il Csm intende rivolgersi «a tutte le istituzioni, non solo alla magistratura, non solo alle forze dell’ordine. Occorre uno sforzo di coordinamento, già efficacemente attivato, ma a cui necessita una ulteriore implementazione». Per la prima volta c’è stata un’apertura sulla revoca della potestà genitoriale ai camorristi anche se «solo in casi estremi». «Non vuol dire ‘deportare’ i minori lontano dalla famiglia. In casi estremi è un’uscita di sicurezza per quei ragazzi che magari a 8 anni non fanno i compiti ma confezionano droga». Ha spiegato il procuratore di Napoli, Luigi Riello, intervenendo al plenum del Csm.
Nella risoluzione approvata ieri pomeriggio si individua, per fronteggiare il fenomeno della criminalità minorile, la necessità di un supporto “al forte impegno degli uffici giudiziari” attraverso “un intervento più ampio che valorizzi appieno le esperienze, le metodologie e le buone prassi già in atto e che coinvolga le istituzioni tutte in un disegno organico”. Tra le proposte indicate nella risoluzione “la rilevazione tempestiva della dispersione scolastica”, la “mappatura del rischio di devianza per i minori”, la “promozione di iniziative didattiche, sociali, culturali, sportive, religiose e di educazione alla legalità”. Vengono suggeriti inoltre “l’istituzione di un ufficio di coordinamento dei servizi socio-assistenziali dei minori” e il “consolidamento, anche attraverso l’introduzione di normativa specifica, di un circuito informativo tra gli uffici giudiziari che consenta, senza compromettere gli esiti delle indagini, l’attivazione tempestiva di rimedi a protezione dei minori, con rispetto del contraddittorio tra le parti”.

 

mercoledì, 12 Settembre 2018 - 09:51
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