E’ già polemica sulla riforma della legittima difesa. A sollevare il problema è l’Associazione nazionale magistrati attraverso il presidente Francesco Minisci. «Alcune proposte di legge presentate a Palazzo Madama fanno venire meno un principio utilizzato finora – ha detto – Ovvero viene permesso a un soggetto, che non si trova dentro l’abitazione, di reagire contro un altro che invece sta per introdursi all’interno del suo domicilio, ad esempio quando il proprietario di casa vede da fuori che qualcuno cerca di introdursi tramite il balcone». Minisci lo ha ribadito ieri durante l’audizione in commissione Giustizia al Senato: «In questo modo si rischia di incentivare l’omicidio». Il leader del sindacato delle toghe ha aggiunto che per vagliare la sussistenza della legittima difesa «serve una valutazione concreta caso per caso da parte di pm e giudici che devono vagliare le circostanze del fatto. Non sono possibili automatismi – ha detto Minisci – non può bastare la parola dell’aggredito per evitare che inizi un procedimento penale: tali dichiarazioni devono essere supportate da accertamenti imprescindibili e questo per eliminare possibili zone d’ombra, a tutela di tutti».
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martedì, 18 Settembre 2018 - 15:55
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