Salvini a Napoli tra selfie e promesse: «Togliere la patria potestà ai camorristi» Lancio di monetine dei centri sociali

Matteo Salvini (foto kontrolab)

Salvini è arrivato a Napoli per presiedere il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico. La visita del ministro dell’Interno, la prima in città dopo l’ingresso nel Governo, ha scatenato una scia di polemiche, più simili al tifo da stadio che a battaglie politiche.

Momenti di tensione
Ad attendere il ministro giunto in prefettura subito dopo una passerella nella zona del Vasto, c’erano i centri sociali. Gli attivisti, sfilando in corteo da via Chiaia, hanno lanciato monetine in direzione della Prefettura, dove si è tenuta la riunione. L’accesso al palazzo prefettizio è bloccato da un fitto cordone delle forze dell’ordine in assetto antisommossa. I manifestanti hanno urlato “Mariuò”, “ladro” in dialetto napoletano, facendo riferimento alla vicenda dei 49 milioni della Lega.

L’abbraccio con i leghisti del Sud
Salvini, appena uscito dalla prefettura, si è tolto la giacca e ha scavalcato le transenne per salutare i militanti campani della Lega e anche i rappresentanti dell’Associazione “Marittimi per il futuro” presenti in piazza e che lo hanno acclamato al grido «Un capitano, c’è solo un capitano». Salvini, accompagnato dai deputati leghisti eletti in Campania Gianluca Cantalamessa e Pina Castiello, ha concesso strette di mano e selfie prima di rientrare in auto e lasciare la città in direzione Roma.

I messaggi del vicepremier
Il leader del Carroccio ha confermato l’impegno del Governo per Napoli e ha annunciato alcuni provvedimenti. «Ho chiesto al sindaco di Napoli di indicarmi un quartiere con cui partire con la bonifica, campanello per campanello, di quelle case che vengono occupate abusivamente», ha detto. «Verrò personalmente in questo quartiere di Napoli che mi sarà indicato per avviare la prima operazione di bonifica», ha aggiunto. Il vicepremier ha inoltre promesso l’arrivo di più forze dell’ordine in città per contrastare la criminalità organizzata. Un passaggio, inoltre, sulla vicenda delle baby gang: «Se dobbiamo inseguire dei camorristi di 8 anni significa che ci sono alcune famiglie alle quali va tolta la patria potestà», è il messaggio lanciato a margine dell’incontro.

Lo scontro con de Magistris
«Il ministro non ha preso impegni concreti. Non abbiamo avuto risposte e concretezza ma abbiamo ottenuto ascolto. Gli unici impegni presi sono stati che tornerà a novembre e che studierà attentamente quanto ci siamo detti oggi», ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris subito dopo il vertice in prefettura. L’ex pm poi ha voluto sottolineare la distanza politica tra lui e il vicepremier. «Credo nella cooperazione istituzionale pur nella distanza politica più abissale e quindi noi attendiamo che, dopo lo studio, ci siano le risposte rispetto ai temi sottolineati cosi come abbiamo evidenziato che Napoli e’ una città che in questi anni e’ rinata grazie ai suoi cittadini, alla cultura, alla politica dalle mani pulite che ha tolto ossigeno ai rapporti con il malaffare. Napoli è fortemente impegnata ma ha bisogno di un cambio di marcia da parte del governo che e’ indispensabile per poter avere servizi più efficaci e di qualità».

La replica del ministro dell’Interno
«Faccio un esercizio zen e faccio finta di non aver sentito – ha affermato Salvini rispondendo a DeMa – è lui che si è fatto carico di due o tre cambiamenti normativi che io mi sono reso disponibile a inserire subito nel decreto sicurezza». «E’ lui che mi ha detto: ‘Non so dove mettere i motorini sequestrati, non ho vigili urbani, la gente si spara per strada, ho 4500 case occupate abusivamente’ – ha concluso – Poi se ha problemi con se stesso che dentro dice una cosa e fuori un’altra… E’ un problema suo».

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martedì, 2 Ottobre 2018 - 14:25
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