Eutanasia, udienza lampo al processo sulla morte di Trentini. La Consulta si pronuncia sulla punibilità di chi aiuta al suicidio

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Marco Cappato

Udienza lampo, perché si attende che la Corte Costituzionale si pronunci su uno dei punti dirimenti dell’impostazione accusatoria. Questa mattina dinanzi alla Corte d’Assise di Massa (Carrara) si è formalmente aperto il processo a carico di Marco Cappato e Mina Welby in relazione alla morte di Davide Trentini, malato di sclerosi multipla dal 1993, avvenuta in Svizzera con suicidio assistito il 13 aprile 2017. Cappato e Welby sono accusati di istigazione o aiuto al suicidio nelle loro qualità (rispettive) di tesoriere e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni. Trentini aveva contattato prima Cappato e poi Welby per poter avere informazioni sulla morte volontaria e assistita in Svizzera.
Per il tipo di reato loro contestato, Cappato e Welby rischiano dai 5 ai 12 anni di reclusione. Ma tutto potrebbe cambiare con l’entrata in gioco della Corte Costituzionale, chiamata a valutare se esistono dei profili di incostituzionalità della norma che prevede la condanna, in Italia, del suicidio assistito. Gli atti alla Consulta sono stati trasmessi dalla Corte d’Assise di Milano dinanzi alla quale è incardinato il processo per la morte di dj Fabo, processo che vede imputato Marco Cappato. Due i quesiti sui quali la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi: se sia punibile chi non istiga, ma aiuta al suicidio una persona che, trovandosi in una situazione estrema, abbia maturato ed esplicitato la convinzione di volersi togliere la vita; e se sia proporzionata la pena da 5 a 12 anni che l’art. 580 del codice penale prevede indistintamente per entrambe le condotte. Nell’ordinanza con la quale i giudici di Milano hanno inviato gli atti alla Consulta si passano in rassegna le sentenze sui casi Welby ed Englaro, le pronunce della Corte europea dei diritti dell’Uomo sul fine vita, la legge sul biotestamento, che hanno via via ritoccato il perimetro dei diritti in quest’ambito. Fabiano Antoniani, noto come dj Fabio, è morto il 27 febbraio 2017 in Svizzera con il suicidio assistito, pratica che lì è legale. Aveva 39 anni. La vita di Fabiano era andata in frantumi il 13 giugno del 2014 a seguito di un incidente stradale nel milanese. Fabiano si risvegliò in ospedale tetraplegico e cieco. Per provare a riprendere un pezzetto della vita perduta, le tentò tutte. Si recò anche in Inidia per una cura a base di cellulare staminale. Poi la fisioterapia. Ma nulla. Fabiano ha lottato, ma quando s’è reso conto che la sua condizione era destinata a non migliorare iniziò ad informarsi sul suicidio assistito. «Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato purtroppo con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che mi ha sollevato da questo inferno di dolore, di dolore e di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco, grazie mille», fu il suo ultimo messaggio.
«Domani la Corte costituzionale deciderà sul caso di dj Fabo, noi attendiamo con grande rispetto l’udienza e la decisione che verrà presa. E’ una occasione per fare chiarezza sui diritti dei cittadini italiani», ha commentato Marco Cappato all’uscita del palazzo di Giustizia di Massa. Cappato ha poi rivendicato l’assistenza fornita a Trentini: «La nostra – ha spiegato – è una azione di disobbedienza civile. Crediamo di aver fatto il nostro dovere, su richiesta di Davide. La speranza è che le persone in condizioni di sofferenza insopportabile possano essere aiutate a interrompere la loro vita senza che chi li aiuta venga sottoposto a condanna fino a 12 anni di carcere».
Riguardo alla proposta di legge per rendere legale l’eutanasia ha ricordato che «l’abbiamo depositata 5 anni fa, ma il Parlamento, sia quello del passato Governo che l’attuale, continua a non discutere questo tema, in violazione della Costituzione. Non pretendiamo di avere ragione ma che ci sia un dibattito in Parlamento. Ci appelliamo alla coscienza di ogni parlamentare».

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lunedì, 22 Ottobre 2018 - 12:14
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