Milano, due ragazzine accusano di stupro degli immigrati per coprire le loro ‘scappatelle’. Il pm le scopre, denunciate

Tribunale Giustizia

Una temeva di essere rimasta incinta dopo aver avuto un rapporto con un amico; l’altra, invece, dopo aver trascorso la notte con un marocchino appena conosciuto s’era preoccupata di aver contratto malattie. Così non sapendo come raccontare la verità ai genitori sulle preoccupazioni che le affliggevano, si sono inventata una bella storia. «Mi hanno violentato, erano persone di colore», hanno riferito all’unisono, in circostanze diverse, agli investigatori. Perché tanto gridare oggi all’«uomo nero» cattivo va di moda.
A Milano due ragazzine sono state denunciate per simulazione di reato, dopo che la procura della Repubblica e gli investigatori – che non si sono fermati dinanzi a quelle dichiarazioni – hanno scoperto la verità. Una verità che racconta, meglio di mille parole, il clima d’odio e di veleno verso gli immigrati che sta attraversando il nostro paese.
Ma andiamo con ordine nel ricostruire le due storie. Due storie che si sono verificate ben prima del caso di Desirèe Mariottini, la studentessa 16enne di Cisterna di Latina, morta in circostanze atroci in uno stabile abbandonato, ma elevato a covo di spacciatori e tossici, nel quartiere San Lorenzo di Roma.

Ai primi di agosto una ragazzina di 15 anni aveva sporto denuncia, alla presenza dei giorni, su uno stupro subito. Aveva affermato di essere stata violentata «da quattro persone di colore» il precedente 15 luglio in un boschetto nell’hinterland milanese. Gli investigatori e il pubblico ministero Pavan hanno lavorato a lungo per cercare i «mostri», ma nel corso delle indagini si sono resi conto che qualcosa non tornava. E così giovedì il magistrato ha riconvocato la ragazzina per un nuovo interrogatorio. Quando la minorenne si è resa conto che era stata scoperta, è crollata e ha confessato: «Mi sono inventato tutto». La bugia era stata detta perché la ragazzina aveva avuto un rapporto sessuale con amico di 18 anni e temeva di essere rimasta incinta. Non sapendo come dirlo ai genitori, ha deciso – sfruttando l’onda emotiva di avversione verso gli immigrati – di gettare la croce addosso a fantomatiche persone di colore.

Il secondo episodio riguarda un’altra ragazzina, che aveva avuto una sera un rapporto con un uomo di origine marocchina e temeva di aver contratto delle malattie. Anche in questo caso il pm ha chiesto l’archiviazione del fascicolo sulla violenza e ha trasmesso gli atti ai magistrati minorili.

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sabato, 27 Ottobre 2018 - 12:47
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